La Fiorentina batte il Genoa, vince la seconda partita (su tre) del campionato eppure la contestazione non si placa. Allo stadio, in curva Fiesole, sono stati esposti quattro striscioni contro la proprietà. “Mandate Pradè, ma la vostra faccia dov’è?”, “20.000 abbonamenti meritano rispetto. Innamorati della maglia non del vostro progetto”, “11 guerrieri col coltello tra i denti, vogliamo una squadra di combattenti” e “Basta fair-play: o palla o gamba”. La tifoseria, o una parte della tifoseria, rimprovera alla famiglis Della Valle una campagna acquisti considerata al di sotto delle aspettative, oltre all’addio con Montella e al caso Salah.
Il Viola Club della “Fiesole” hanno diramato anche un comunicato. «Più volte ci siamo trovati davanti a cose dette o paventate e poi non mantenute: “Non ci sarà ridimensionamento”, “il monte ingaggi non sarà abbassato” e cosi via… Abbiamo notato con piacere che almeno qualcuno si è presentato in sala stampa per assumersi le proprie responsabilità. Non è un calcio mercato sottotono che può scalfire la nostra passione ma sia chiaro non ci piace essere presi in giro e ci siamo visti promettere cose che poi non sono state mantenute. Il malumore in città si sente, è nell’aria, è di tutti e non solo dei ragazzi della curva, e crediamo derivi soprattutto dal vedersi allontanare quella possibilità di raggiungere obiettivi importanti, di vincere qualcosa per intenderci. Noi ci saremo sempre. Ed è per questo che vorremmo fosse chiaro che la Fiorentina ha una storia, è nata nel 1926 e non nel 2002. La proprietà è testimone di questa storia e vogliamo che sia rispettata nonché valorizzata ogni giorno. Noi saremo sempre a fianco della squadra, ci saremo in casa e in trasferta a sostenere la Fiorentina dal primo all’ultimo minuto per far sì che ogni giocatore, dal più forte al più scarso, si senta importante e in campo dia tutto, fino all’ultima goccia di sudore. Non c’è calcio mercato che possa scalfire il nostro amore, nessuno deve approfittarsi di questo pero’. Adesso rimbocchiamoci tutti le maniche, ognuno secondo le sue competenze e i propri ruoli, cercando di portare la Fiorentina sempre più in alto!».
Insomma, temi che ben conosciamo. Dal ridimensionamento all’occasione perduta per compiere il grande salto. A Firenze come a Napoli come nella Roma biancoceleste. Andrea Della Valle ha lasciato lo stadio piuttosto infastidito nonostante il successo grazie al gol di Babacar. «Proviamo ad essere sereni – ha detto – Stasera non sono di polemica, ci sarebbe tanto da parlare, non contro i tifosi, che hanno fatto i loro comunicati, ma la situazione ambientale che si è venuta a creare da tre-quattro mesi personalmente la definisco inquietante. Per il resto chiedo a tutti di fare le loro valutazioni».
Parole che il ds della Fiorentina Pradè ha definito importanti. «Le sue parole sono quelle della proprietà che è rimasta l’unica proprietà vera in Italia che investe veramente. Peccato che ci sia questo clima perché veniamo da stagioni importanti, da un quarto posto, da una semifinale di Europa League e da una di coppa Italia perciò non dico che ci aspettavamo qualcosa in più, assolutamente, perché poi quello che i tifosi ci danno è importante e abbiamo fatto più di 20mila abbonamenti ma c’è un insieme di situazioni».