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Maradona ai napoletani nel 1986: «Serve il rispetto della gente, dei giornalisti, della città, per raggiungere grandi traguardi»

Maradona ai napoletani nel 1986: «Serve il rispetto della gente, dei giornalisti, della città, per raggiungere grandi traguardi»

Oggi, in occasione del 55esimo compleanno, il Guerin Sportivo riporta un intervento di Maradona sul settimanale nel 1986, dopo la vittoria al Mondiale. Vi riportiamo la parte relativa a Napoli. 

Ai napoletani, un messaggio: che ci lascino tranquilli, che ci aiutino a difendere il nostro equilibrio. Serve il rispetto della gente, dei giornalisti, della città, per raggiungere grandi traguardi. È stato il segreto della vittoria dell’Argentina. Napoli deve darmi la stessa tranquillità del ritiro di Messico ’86. Non voglio sentir parlare di storie di camorra, di pettegolezzi stupidi, inutili polemiche. Quando arrivai a Napoli conoscevo poco l’ambiente, arrivavano inviti da ogni dove, chiunque voleva una foto con Maradona. In due anni ho capito che il difetto di questa città è l’ingenuità e la leggerezza di certi giudizi. Mi sono trovato coinvolto in storie assurde per aver festeggiato la nascita di un bimbo. Per me i bambini sono tutti uguali, anche se magari il papà o un parente può avere problemi con la giustizia. Sono cose passate, ma racconto tutta la verità. Un giorno mi telefonò Ferlaino chiedendomi dei miei rapporti personali, la mia vita privata. Gli risposi che se il Napoli non era contento di me, potevo andar via. Cose passate: invito tutti i napoletani, a partire dai dirigenti, a proteggere la privacy di tutti i giocatori. È importante, determinante. Napoli è la seconda città della mia vita, potrei allungare il mio contratto, restare per sempre. C’è tempo, vedremo: se accetteranno il mio ritorno in Argentina per un anno, al Boca, per giocare insieme ai miei fratelli come desidera mia madre. Lalo e il “turco” (Hugo: n.d.r.) hanno cominciato la carriera, vorrei con me Huguito al Napoli. Subito. Se riapriranno al terzo straniero…

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