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Il «Ma comme, ‘o Napule pareggia a Genova!?» richiama l’espressione di Juan Carlos quando il Real non vince a Las Palmas: «Ma comme, ‘o Real pareggia a Gran Canaria!?»

Il «Ma comme, ‘o Napule pareggia a Genova!?» richiama l’espressione di Juan Carlos quando il Real non vince a Las Palmas: «Ma comme, ‘o Real pareggia a Gran Canaria!?»
“Ma comme, ‘o Napule pareggia a Genova!?”
Se questo è il tono dei commenti dei media, vuol dire che ci siamo.

Ricordate Troisi in Scusate il ritardo, quando, nel letto, Giuliana De Sio parlava d’amore e lui ascoltava invece la radiocronaca di Cesena – Napoli?
E ricordate negli anni ’60 la famosa voce roca di Sandro Ciotti con il suo immortale “Clamoroso Cibali!” dove l’Inter perse 2-0?
Il “Ma comme, ‘o Napule pareggia a Genova!?” richiama l’espressione di Juan Carlos quando il Real non vince a Las Palmas: “Ma comme, ‘o Real pareggia a Gran Canaria!?”
O quello della Regina Elisabetta: “Ma comme, ‘l’Arsenal nun avence a Sunderland!?”?
Diciamolo: se questi sono i commenti verso le non-vittorie di grandissime squadre, siamo in grande compagnia e al vertice della considerazione degli esperti calcistici.

Ma ora devo dire qualcosa per cui scriverò digitando solo con la mano destra mentre la sinistra sarà dedicata a riti scaramantici. 
Scusate il ritardo è degli anno ’80 e ricordate in che anni il Napoli ha vinto (2 volte) quel triangolo con due colori più uno con il vertice basso smussato? Anni ’80.
Che messaggio ci porta poi il titolo del film di Troisi? Scusate il ritardo potrebbe (continuo a scrivere con la destra) essere la frase che Reina e compagni avrebbero in mente di pronunciare a giugno prossimo rivolgendosi ai loro colleghi d’allora, Maradona, Bagni, Careca ecc.
Certo possiamo dire: possibili coincidenze. 
Ma qualcuno ha detto che: 
le coincidenze sono il modo pensato da Dio per restare anonimo.

Forse finalmente siamo nella grazia di Dio.

E ora, visto che parliamo di cose divine, una preghiera alla Maronna: che Carlo Alvino non debba mai (ribadisco: mai) dire Clamoroso al San Paolo!

Detto questo recupero la mano sinistra per fare alcune considerazioni su avvenimenti degli ultimi giorni.

Prima di tutto voglio dire qualcosa circa il pericolo che la polemica (pro o contro che sia) sull’atteggiamento di Insigne sostituito da Mertens può rappresentare nell’equilibrio dello spogliatoio. Non creiamoci problemi evitabili.
Il valore di Lorenzo non va sminuito ma neppure osannato troppo. Parlare della maglia di Maradona perché lui ne è l’erede, di accostarlo a Totti come bandiera della propria squadra, sono dichiarazioni che fanno male al ragazzo. Non vorrei che si allargasse troppo. 
Sarri, alla solita domanda relativa a come ha reagito trovandosi per la prima volta al cospetto di così grandi giocatori, risponde sempre che pensava di trovare delle primedonne bizzose e invece ha trovato dei professionisti di grande disponibilità. Ecco, non creiamo noi primedonne bizzose, ché non ne abbiamo bisogno. Ho visto Higuain (!) sostituito, uscire dal campo abbracciando il suo allenatore così come Hamsik (!). 
Ulivieri, nella sua saggezza, sul tema dell’insofferenza dei giocatori sostituiti, disse che voleva che chi usciva dal campo facesse una capriola gioiosa in onore del suo compagno che entrava. Era una battuta, certo, ma il rispetto per il compagno che ti sostituisce, che sperava di giocare titolare e invece è restato in panchina, deve esserci.
Se poi Ciro entra co’ sangh’ all’uocchie e segna, tutto si appiana e si dimentica.
Per quanto riguarda le bandiere, voglio solo ricordare che tra Totti e Insigne ci sono circa 15 anni, 300 gol e alcuni titoli prestigiosi di differenza. Riparliamone nel 2030.
La seconda considerazione riguarda le dichiarazioni di Sarri dopo Genoa- Napoli.
Parlando di campo indegno e di errori arbitrali ha perso una bella occasione per fare un figurone glissando su questi argomenti e ponendosi invece in linea con dichiarazioni di allenatori che lottano per la salvezza. Mentre per quanto riguarda il fattore culo, ha ragione e ha tutta la considerazione mia e del Palermo che ha già preso otto pali avendo Saturno contro. 
Inoltre, dire che il Napoli è la squadra che staziona di più nell’area avversaria ed è strano che non abbia mai avuto un rigore a favore… È meglio evitare: Maurì i rigori non si danno in base alle statistiche. Quando ero ragazzino e all’uscita della scuola giocavamo per strada con i pali delle porte fatti con le cartelle, valeva la regola: tre corner un rigore. Regola che la FIFA non ha mai omologato, però.


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