Quarta vittoria in quattro partite nel girone di Europa League e qualificazione conquistata con la sicurezza di essere primi nel girone. Il Napoli di Sarri archivia la pratica europea e batte nuovamente i danesi del Midtjylland: 5-0 come al Bruges l’altra partita europea giocata in casa. Tre reti nel primo tempo (El Kaddouri e doppietta di Gabbiadini), due nella ripresa (Maggio e Callejon). La prossima partita europea che conterà si giocherà a febbraio, l’andata dei sedicesimi di finale.
Il bilancio – quando mancano ancora due partite del girone – è di sedici gol fatti e uno subito. In Europa il Napoli di Sarri ha mandato in rete sette giocatori diversi: quattro gol Gabbiadini e Callejon, tre Mertens, due Higuain, uno ciascuno Hamsik, Maggio ed El Kaddouri. In campionato 14 dei 21 gol sono stati segnati da Higuain e Insigne, gli altri marcatori sono Allan (3) e uno ciascuno Gabbiadini, Hamsik e Callejon più un’autorete in Europa.
Sarri, nonostante le dichiarazioni sugli uomini necessari per un colpo di Stato («ne bastano diciotto»), si affida al turn-over. In porta come all’andata resta Pepe Reina, in difesa invece ci sono Maggio, Chiriches e soprattutto Strinic (alla prima da titolare), l’unico superstite è Koulibaly; a centrocampo insieme con Hamsik spazio a Valdifiori e David Lopez; davanti la conferma è Insigne, i “nuovi” sono El Kaddouri e Gabbiadini. Quindi sette cambi rispetto a quella che possiamo definire la formazione tipo.
Il Napoli si conferma squadra champagne. Gioca e fa ruotare la palla con ritmo e velocità. A sinistra Insigne e Hamsik, con l’ausilio di Strinic, si divertono e danno spettacolo in un San Paolo insolitamente pieno per essere una partita di Coppa tutto sommato inutile. Lorenzo Insigne entra in tutte e tre le azioni da gol del primo tempo. È lui a lanciare El Kaddouri (in fuorigioco) che è bravo comunque a realizzare la sua seconda rete europea dopo quella segnata lo scorso anno col Torino. È lui a calciare – col consueto tiro a giro – e a costringere il portiere danese a respingere corto sui piedi Gabbiadini in occasione del secondo gol. Ed è ancora Insigne ad avviare con un passaggio a Strinic l’azione del terzo. Gol di El Kaddouri e doppietta di Gabbiadini il Peirò del Napoli, l’uomo di Coppa, con due doppiette ai danesi che trilussianamente fanno comunque quattro gol in quattro partite di Europa League. Nella ripresa rischia di segnare persino di destro su assist di Callejon. Pochi club in Europa – comprese le grandissime squadre tipo Real, Barcellona, Bayern, Psg – hanno in panca un puntero come Manolo. Puntero apparentemente triste ma tremendamente efficace. Pensare di privarsene è una follia da autolesionisti, Gabbiadini è il presente e il futuro di questo Napoli. Quest’anno in campionato farà un po’ di panchina ma gioca in una grandissima squadra. Anche Carnevale fece panchina nel Napoli del primo scudetto e l’anno successivo per poi diventare decisivo nella stagione della Coppa Uefa e in quella del secondo tricolore che lo portò anche a cominciare il Mondiale di Italia 90 da titolare. Poi mandò a quel paese Vicini, alla Chinaglia, e irruppe un certo Totò Schillaci.
L’altro puntero, Gonzalo Higuain, resta in panchina al fianco di Albiol, Callejon, Jorginho e altri. I danesi avevano impressionato di più nella gara di andata (vinta dagli uomini di Sarri 4-1). Ma il Napoli di Sarri quando gioca così è inarrestabile. Solo il Genoa di Gasperini ha rischiato il tutto per tutto provando a giocare con grande aggressività e finendo con l’essere premiato dalla fortuna. Valdifiori metronomo degli azzurri, è lui l’uomo del Napoli a toccare più palloni (mostruoso il dato: 154 palloni, davanti a Koulibaly con 102). Il possesso palla tocca anche il 70%.
Se qualche pessimista cronico avesse avuto un dubbio, il Napoli c’è ed è vivo come nei giorni migliori e come nella prima partita in cui si rivelò ai tifosi e al calcio italiano: la cinquina al Bruges. Seguita dal due a zero al Legia in Polonia, i quattro al Midtjylland all’andata e…
Il Napoli è bravo a far sembrare la partita un allenamento. Tutti gli incontri sembrano una formalità, ma vanno sempre giocati. Dopo un primo tempo dominato, nel secondo tempo reina sporca finalmente i guantoni con un’uscita bassa ed è Allan (al posto di Hamsik) a cominciare il valzer delle sostituzioni. Anche il secondo tempo si è comunque giocato ed è Maggio, dopo aver indovinato tre cross su tre nel primo tempo, a segnare il quarto gol al termine di una bella discesa sulla destra. Prima dell’ora di gioco, Sarri fa entrare anche Callejon al posto di Insigne. E al 68esimo chiude questo capitolo con Hysaj per uno stanco ma efficace Strinic.
Il Napoli non si ferma nemmeno a vittoria ampiamente acquisita. E segna il quinto gol con Callejon di testa finalmente su calcio da fermo: un calcio d’angolo tirato da Valdifiori. Sugli spalti spazio in curva B a uno striscione contro De Laurentiis con l’intento di ricordargli che il Napoli non l’ha fondato lui. Non potevano mancare i cori e gli insulti nei confronti di Massimo Giletti, ossessione settimanale dei napoletani che dovrebbero imparare anche l’arte di ignorare. Per chi l’ha guardata in tv a Sky, imperdibile Massimo Mauro che fa notare come al Napoli non sia stato ancora fischiato un rigore.
Massimiliano Gallo