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Napoli-Midtjylland da solo in casa con la bambina, Topolino in tv, uno streaming in ritardo di tre minuti e un vicino urlante

Napoli-Midtjylland da solo in casa con la bambina, Topolino in tv, uno streaming in ritardo di tre minuti e un vicino urlante
Il mio diario di Napoli-Midtjylland 5-0
– Un’alba di svariate settimane fa. 
Anna: Gigi senti, posso confermare la visita dal dentista per il fine pomeriggio del 5 novembre? Puoi stare tu con la bambina? Le devi anche preparare la cena.
Io: che giorno sarà? 
Anna: mi sembra che cada di venerdì. Ma dimmelo subito se non puoi…
Io, lapidario: va bene, vai tranquilla.
– Tre giorni fa.
Io: ma il 5 è giovedì, non venerdì.
Anna: sì, mi sono confusa.
Io: ma poi a che ora ce l’hai la visita dal dentista?
Anna: alle 19.00. Perché?
Io: no, niente. Non è che puoi anticiparla?
Anna si gira verso di me con la stessa faccia di Gabbiaridi quando si mette in posa.
Io, senza fiatare, lapidario: va bene, vai tranquilla.
– La mattina riesco a capire di essere sul pianeta terra solo dopo il secondo caffè. Quel giorno, ancora a secco, con la bocca e il cervello impastati dal sonno, non riflettei, non pensai, non chiesi. Non ero in grado. Mi fottei.
– Ieri, ore 18.45. 
Anna: allora io esco. Mi raccomando Martina. Torno verso le 20.30. Ah, dopo averle dato la pappa, potresti stendere i panni? La lavatrice è già aperta. Ti ho lasciato le mollette sul divano, così non te ne dimentichi.
Io, lapidario: va bene, vai tranquilla. 
– A casa abbiamo l’abbonamento per le partite di campionato e non per quelle dell’Europa League che generalmente guardo a casa del Minao. Per cui, mentre sono ancora alle prese con la pastina piselli e formaggino di Martina, ho recuperato l’Ipad per cercare un buon canale streaming.
– Ore 19.00: mentre sono ancora alle prese nella ricerca di buon canale streaming, Martina, sorridente, ha allungato le manine sporche di banana e pera sullo schermo dell’Ipad, sul telecomando, sulla tavola, ovunque.
– Ore 19.05: dopo aver scartato canali vietnamiti, arabi e afgani, ho acchiappato una linea limpida e funzionante. Intanto Martina, finita la frutta e sorridente, ha iniziato il rosario per vedere Topolino su Disney channel. Lei considera Topolino come io considero Higuain.
– Ore 19.12: sul divano, con le mollette che mi ricordano di stendere i panni, sono sintonizzato sul San Paolo grazie allo streaming ESPN e Martina, sorridente, ha cominciato a scorrazzare avanti e indietro per la stanza, come i calciatori quando fanno riscaldamento, trasportando i pupazzi di Barbapapà dal mobile vicino al divano sino alla sua tanto amata tenda nell’angolo, sempre con un occhio a Topolino che ha problemi a far funzionare il suo ukulele. 
– Ore 19.13: il vicino ha urlato “goooool”, mentre su ESPN c’è Strimic che tenta un affondo.
– Ore 19.16: ho realizzato che lo streaming ha 3 minuti di ritardo: pennellata di Insigne per El Kaddouri e tiro di sinistro a incrociare di prima intenzione. 1-0.
– Ore 19.20: ho sentito il vicino bestemmiare. Ho pensato che Maggio fosse arrivato al cross. Tre minuti dopo invece ho capito che il chitemmuorto è dedicato a Gabbiaridi: ha sfiorato il palo con un colpo di testa in tuffo.
– Ore 19.23: ho sentito di nuovo il vicino urlare “gooool”. In quel momento l’ukulele di Topolino ha ripreso a funzionare e così ho alzato il volume quasi al massimo per evitare di sentire ulteriori irritanti voci esterne. Meglio l’ukulele che il vicino.
– Ore19.25: Martina, sorridente, ha riportato i nove pupazzi dei Barbapapà dalla sua cara tenda al mobile vicino al divano. Sono caduti come coriandoli dalla curva sparpagliandosi per la stanza.
– Ore 19.26: ho visto il secondo gol del Napoli cui ero stato già avvertito: Insigne tira, Andersen respinge sui piedi di Gabbiaridi che lestamente raddoppia. 2-0.
– Gabbiaridi ha esultato con la sua classica risata alla Pippo. Yuk!
– Ore 19.30: ho notato il filiforme centravanti danese. Mi ha ricordato Kareem Abdul Jabbar.
– Ore 19.37:  anche Pippo ha riparato il suo trombone ed è iniziato il concerto e il ballo del pachiderma. Martina, sorridente, ha preso uno dei palloncini gonfiati che ancora resistono dal suo primo compleanno ed ha preso a ballare prendendolo a calci in perfetto stile Cantona. Io ho dato un calcio d’ira al mamozio di Pietro Gambadilegno perché la zuccata di Kulì è terminata fuori a un metro dalla porta.
– Ore 19.40: ho avuto la conferma che alzare il volume della tv e dell’orchestra di Topolino ha portato i suoi frutti: Gabbiaridi ha segnato il terzo gol senza il preavviso del vicino. Peccato che non abbia sentito Martina, in perfetto stile Manolo freeclimber, appendersi alla veneziana vicino al bagno deformando parte delle lamelle.
– Al gol, stavolta Gabbiaridi si è lasciato scappare un ghigno.
– Ore19.48: è finito il primo tempo. 3-0 e difesa mai impegnata, nonostante Kareem.
– Nell’intervallo ho abbassato il volume della tv ed ho avvertito un leggero languorino allo stomaco. Ho aperto il frigo e ho trovato di commestibile solo 2 würstel. Io odio i würstel. Ho pensato: vabbè, aspetto Anna per la cena. 
– Ore 19.55, nonostante Topolino, Barbapapà e una infinità di giochi e pazzielle, Martina, sorridente, dopo aver fatto una capatina nel bagno, ha pensato bene di prendere il cestino delle mollette dal divano e di sparpagliarle per tutta la casa.
– Ore 20.05: ho caricato un nuovo episodio di Topolino, ho alzato il volume della tv e ho risintonizzato lo streaming.
– Ore 20.08:  Strinic si è evidenziato per un improbabile tacco a centrocampo che ha portato l’attaccante danese a tu per tu con Reina. Uscita tempestiva del nostro portiere e porta inviolata. Inviolata anche la mia pancia che ha alzato il volume del brontolio famelico. Ho pensato: vabbè, devo resistere ancora un po’. Io odio i würstel, a breve arriva Anna e ceniamo.
– È uscito Hamsik per Allan.
– Ore 20.10:  ho alzato la veneziana con grandi difficoltà visto lo stato delle lamelle e ho aperto la finestra per una sigaretta. Un minuto e mi sono fatto fregare. Dal profumino proveniente dalla cucina del vicino e dall’urlo di quest’ultimo: nooooo, non ci credo. Noooo, è impossibile.
– Ho pensato e mi sono chiesto: vuoi vedere che Kareem ha realizzato un gancio al cielo da tre e hanno pareggiato? Ma che è successo?
– Ore 20.13: ho compreso lo stupore del vicino. Ho visto cose che voi alieni non potete neanche immaginare: un gol di Maggio.
– Una progressione alla Maicon e un tiro alla Maggio, cadendo, sconocchiandosi. Palo gol e 4-0.
– Maggio ha esultato alla Gabbiaridi. Yuk!
– Ore 20.14: ho pensato: siamo noi troppo forti o loro troppo scarsi?
Mi sono risposto: siamo da 6 anni in Europa e questi avversari ce li siamo meritati.
– Ore 20.15: è entrato Calle al posto di Insigne. Non ha sfanculato nessuno.
– Ore 20.22: Calle è scappato sulla destra e ha messo il pallone al centro sul quale si è avventato Gabbiaridi che di destro è andato vicino alla cinquina. Solo angolo.
Intanto, Martina, sorridente, ha spostato la sua amata tenda dall’angolo e l’ha piazzata al centro della stanza, tra mollette, palloncini gonfiati e i sugherini che reggono lo specchio in camera nostra…
I sugherini?! Cazz. Ma come ha fatto a toglierli dallo specchio?
– Ore 20.25: una fame devastante mi ha investito. Con la bocca e il cervello impastati da profumi ed aromi provenienti dalla cucina adiacente e un’acquolina reale ho pensato: Anna sarà dietro la porta, adesso ceniamo!
– Ore 20.30: Anna non è ancora entrata da quella porta. In compenso è entrato Hysaj in campo. Al posto di Strinic.
– Ore 20.32: è proprio Hysaj a impegnare Andersen con un tiro di destro da posizione defilata.
– Ore 20.33: ormai sembra un allenamento. 
– Ore 20.34: Calle ha sfruttato la sua altezza e ha realizzato di testa un calcio d’angolo di Valdifiori. 5-0
– Alle 20.37 ho sognato pizze fritte e mozzarelle di bufala e come Suarez ho preso a morsi tutti e 9 i Barbapapà più la gamba di Pietro Gambadilegno. Ho pensato: quando cazz vene Anna pe’ magnà?
– Ore 20.42: è Calle a mangiarsi un gol per assistere Gabbiaridi.
– Ore 20.44: ho pensato: Il gol di Maggio; il gol di testa di Calle; un gol da angolo; il cross di sinistro di Hysaj; Lopez che si fa ammonire in una partita del genere; il ghigno di Gabbiaridi sulla sua rete. Qual è il fatto più incredibile?
– Ore 20.45: ho pensato di dare, in perfetto stile Materazzi, un paio di testate nel muro, ma un attimo prima è entrata Anna. Finalmente si cena.
– Nemmeno il tempo di assistere al triplice fischio che si è bloccata sulla porta con gli occhi sbarrati. “Ma che è successo qua dentro? E abbassa quel volume che si sente dalla piazza! Hai steso i panni?”.
– Beh, in effetti, riguardando bene intorno a me qualcosa non torna: le mollette dei panni sono sparse per tutta la casa; l’oblò della lavatrice è spalancato e i panni non sono stesi, ma sparsi per tutto il bagno; Martina, sorridente, fa finta di niente; i giochi e le pazzielle sono sparsi per tutta la camera della bambina; lo specchio in camera nostra si regge con la saliva; la veneziana ha difficoltà ad abbassarsi; Martina, sorridente, è nella sua cara tenda al centro della camera con in bocca un cracker rubato non so da dove; i restanti crackers sono sbriciolati sul pavimento della cucina; ho dimenticato anche di ripulire piatti, fornelli e lavandino. Impronte che sanno tanto di banana e pera ovunque; i 9 Barbapapà stanno per organizzare un mezzo colpo di stanza. La casa praticamente sembra il San Paolo. 
– Sceso dalle nuvole, con la bocca e il cervello impastati da 5 gol e dalla fame le ho detto, lapidario: vabbé, metto a posto tutto io dopo. Ora però ceniamo. Vai tranquilla.
– Anna mi ha risposto, stizzita: vai tranquilla un corno! Tu metti a posto ora, mentre io do il latte a Martina. E per la cena arrangiati, io non posso mangiare. Ho ancora la mascella anestetizzata. C’è dell’insalata e dei würstel nel frigorifero.
– Ore 21.20: Martina, dopo aver visto un altro episodio di Gonzalo Topolino, è andata a letto, sorridente, e con la pancia piena di latte. Io, dopo aver rassettato e pulito tutta la casa, ho smadonnato come Insigne dopo una sostituzione e sono andato a letto con 3 würstel sullo stomaco. Io odio i würstel.
– Siamo primi nel girone e già qualificati ai sedicesimi. Il Napoli ha ancora fame (mi sfotto da solo). Non ho avuto il coraggio di preparare una cena decente e di sporcare i fornelli. Chissà il vicino cosa avrà cucinato…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani
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