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Atalanta-Napoli 1-3, pagelle / Reina lancia alla Krol. Albiol, A come Annunciazione. Higuain, stu rigore aspetta a te

Atalanta-Napoli 1-3, pagelle / Reina lancia alla Krol. Albiol, A come Annunciazione. Higuain, stu rigore aspetta a te

La pagelle di Atalanta-Napoli 1-3, a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

REINA – Bianco Natale, Bianco Reina. Il tempo di iniziare e la gamba di Pepe intercetta la prima occasione di Maxi Moralez (MM). Il repertorio è ampio. Dalla manona che sventa un tiraccio di Cigarini a due sublimi lanci alla Krol – 7

Nei primi minuti di partita, prima di vedere tutto il resto, volevo lanciare una mozione per trattare quel ginocchio come una reliquia. Poi ho visto come si è incazzato con Ghoulam quando ha mandato la palla in corner al 3’ del primo tempo. Poi ho visto quel lancio lungo verso Higuain che però ci ha messo il braccio vanificando tutto. Poi ho visto l’abbraccio a Koulibaly che gli aveva salvato il sedere. Poi, ho visto come ha esultato sotto la curva dell’Atalanta. È stato allora che ho sentito odore di oro, incenso e mirra nel mio salotto: l’Epifania – 9

HYSAJ – Dà una palla di platino a Higuain. Almeno due volte è decisivo in fase difensiva, soprattutto quando nel finale spezza il solito fraseggio tra i due piccoletti nerazzurri, MM e Papu Gomez (PG) – 7

Platino stellare, quello che serve al Pipita al 14’ del primo tempo. Peccato sia il secondo che Gonzalo non concretizza – 7

ALBIOL – Stavolta riesce a superare il collega al suo fianco, in concretezza. Merita la beatificazione su quella sponda di Paletta mai arrivata a Denis, grazie a lui. Spazza, scivola, svetta. Grande prestazione – 7

L’Annunciazione. Quella con la A maiuscola. A di Albiol. Maiuscolo anche lui – 7

KOULIBALY – Il gigante e i due bambini, MM e PG. Qualche distrazione a freddo, ma poi recupera e garantisce l’abituale rendimento, in sicurezza – 7

Quando Reina lo ha abbracciato è sembrato quasi spaesato. Un incontro tra due colossi. È stato come viaggiare sul Polar Express con la musica di Natale di sottofondo. ‘O fridd ‘ncuoll – 8

GHOULAM – Una quantità impressionante di palloni giocati e respinti. Una continuità efficacissima tra le due fasi. Bravo – 7

Non è stata la cometa più bella della partita, ma sì, abbiamo vinto anche grazie a lui – 6,5

ALLAN – È l’ombra di se stesso. Cigarini lo sovrasta. Merita la sostituzione – 5

Per quanto ha dato finora merita un po’ di riposo. Sarebbe una prestazione sufficiente se non sapessimo che anche quando è sufficiente gioca da 9 – 5,5

DAVID LOPEZ – I due piccoletti lo mettono in mezzo quando Jorginho si fa cacciare e in dieci bisogna scavare una trincea dopo l’altra. Però ha la lucidità di dare quella palla ad Hamsik per la sgroppata trionfale del Pipita – 6

Lopez è lucido, come giocatore. Il problema è il tocco palla non sempre fruttuoso. Ma lo aspetto al rientro – 6

JORGINHO – Finalmente regola di nuovo il traffico là in mezzo e lo score di pallone persi, per lui, è minimo, fisiologico. Questa è la partita dell’ottimismo della volontà, senza estetica, ma in ogni caso Higuain, doppietta a parte, ha quattro chiare palle-gol. Il doppio giallo gli colora di rosso il 24esimo compleanno. Peccato – 7

È che a 24 anni, anche se giochi in serie A, sei comunque un ragazzino e la sua è stata una cazzata dovuta all’età. Ha festeggiato così il suo compleanno. Ma aveva giocato benissimo, fino a quel momento, mettendo ordine, aprendo e creando spazi. Il voto è per questo – 7

HAMSIK – Più impreciso del solito. Per fortuna non sbaglia il lancio per il tre a uno di Higuain. Veniamo ai rigori, Ilaria cara: si raccolgano firme per un appello, un manifesto, un referendum che gli impedisca di continuare a tirarli. La scelta di fargli tirare pure il secondo è suicida, finanche sovrannaturale nel senso che errare è umano ma perseverare è diabolico – 6

L’errore sul secondo rigore prova scientificamente che Hamsik ha un problema psicologico col dischetto. Perché passi il primo, quando sei decisivo per la squadra, ma sul secondo, quando sei 3-1, cosa ti impedisce di tirare spensierato una cagliosa che infinocchi il portiere? Invece lui va in sofferenza psichica. E pure Higuain ci va, perché il primo glielo lascia tirare nonostante sia capocannoniere. È sul lato psicologico che bisogna scavare – 6,5

CALLEJON – Oggetto oscuro del 4-3-3, che si sacrifica e corre da centrocampista e difensore. Tutto tranne che attaccante. Mah – 5

Ritira quel “mah” sennò ci appiccichiamo. Sì, non segna, ma recupera a matto e dà profondità. Lo diamo troppo per scontato, noi e pure loro in campo. Corre avanti e indietro ed è come se nessuno lo vedesse. Non va bene – 6,5

HIGUAIN – Primo tempo da puntero impacciato e macchinoso, fuori sincrono. Al 14’ del secondo tempo può tirare ma preferisce incartarsi scartando il portiere. Per la scintilla è questione di episodi, come il primo gol di testa su angolo. La ripartenza della doppietta riconsegna alla squadra il vero Pipita, l’originale. L’abbraccio a Sarri avrebbe abbattuto un cavallo. Con una condizione del genere perché non tira lui i rigori? Meglio i fantasmi di Lazio e Cile che i tiri di Hamsik – 7,5

Non stoppa una palla morbidissima servitagli da Reina. Al 26’ del primo tempo gli arriva una palla scesa dal cielo e lui fa il lezioso perdendola. Capisci in quei momenti che qualcosa non va e che ci vuole un mentore. Al 5’ del secondo tempo fa un prodigio e pensi che Sarri deve avergli detto qualcosa nello spogliatoio. Bassi purtroppo ci toglie la gioia, ma qualcosa è successo. Cede il rigore ad Hamsik, al 13’ del secondo tempo divora un altro gol. Stai per imprecare, ma ti ricordi che è quasi Natale. E vedi l’abbraccio a Sarri dopo la rete. La fiducia, l’appoggiarsi, il desiderio di ricevere un premio. L’amore fraterno e intimo. Il Mentore Sarri. La Natività – 7,5  

MAGGIO dal 44’ del secondo tempo – Senza voto

Troppo poco anche per un commento – sv

INSIGNE – Partita di retroguardia, condita da un eccesso di individualismo rispuntato fuori negli ultimi tempi. Solo due guizzi da segnalare: uno scambio con Hamsik al 15’ del secondo tempo e un tiro a sfiorare il sette, cinque minuti dopo. Un po’ poco per uno come lui – 5

Devi passaaaaaaaaaaaareeeeeeeeeeeeeeee. Cazzo! – 5

MERTENS dal 27’ del secondo tempo – È una garanzia quando è in forma. Si procura un rigore – 6,5

Visto come siamo messi sul piano dei rigori procurarsene uno gli potrebbe anche tirare addosso le jastemme. È quello che ho fatto io. Però il voto è alla prestazione – 6,5

SARRI – Vince il festival della sofferenza su un campo infame e rimanendo in dieci. Si porta a casa la partita sporca, direbbe Gallo, cara Ilaria, col piglio della grande squadra. Ma, ribadiamo, per qualche titolarissimo è il momento dell’alternanza – 7

Fuori forma, stanchi, con la testa già alle vacanze nella speranza, forse, che si possa tornare presto ai vecchi tempi. Eppure. Vinciamo giocando in 10 contro una squadra che ci dà filo da torcere fin dai primi minuti in campo. Con sacrificio, lottando. Erano anni, Fabrizio, che a Bergamo ci intossicavamo. Stavolta ci vorrei fare Natale, Capodanno e pure la Befana. E salutare il mio amico Benito, trapiantato lì, costretto a viverci tutti i giorni, ma che domani, al lavoro, sarà un uomo tutto azzurro, anche se dovrà pagare 100,00 euro per offrire i babà ai colleghi e far riassaporare loro la goduria provata da noi oggi. Un Natale perfetto. Perché in fondo secondi è meglio che primi, prima della sosta: c’è un traguardo da raggiungere, o almeno da sognare. Il secondo posto è una follia di fantasia – 9

ROCCHI – Dà il primo rigore al Napoli di questa stagione. Poi ci mette anche il secondo vicino. Che vuoi di più dalla vita? – 7

Uno spettacolo che ci mancava solo la neve per renderlo poesia – 7

Cigarini – Frevaiolo dell’anno. Anche per il 2015

Denis – Un pensiero anche per lui. Ciao, German. Statt buon, guagliò.

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