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Non ho mai capito perché, quando si vince, le partite non fanno testo

Non ho mai capito perché, quando si vince, le partite non fanno testo
Il mio Napoli – Verona
– A grande richiesta, bentornata all’immancabile Settimana dell’Amore: l’amata Roma, l’adorata Verona e la diletta Bergamo.
– Doveroso inoltre il bentornato a Delneri che tanto ci è mancato, specie con le sue esternazioni in sumero antico e, a tal proposito, doveroso anche un in bocca al lupo alla celebre Olga Fernando, ingaggiata dal club scaligero per la comunicazione.
– Scrivi Delneri e leggi hgsfrsggsgsthugst.
– Secondo alcuni maligni, le possibilità di salvezza del Verona è direttamente proporzionale alla incomprensione tra il mister e i giocatori.
– Sempre secondo gli stessi maligni, visto il risultato, ieri sono stati assimilati da Halfredsson & co. i primi termini del suo variegato vocabolario composto da guaiti boschivi al metanolo e i primi schemi di gioco fatti di geroglifici e non di diagonali e di angoli ottusi invece dei classici corner.
– Sul primo gol di El Kaddouri infatti Pisano prima non è salito insieme alla linea difensiva lasciando in gioco Higuain e poi si è ubriacato tra El Kaddouri e Mertens, non marcando di fatto nessuno dei due: gol del marocchino facile facile e Napoli in vantaggio.
– La domanda del Minao, dopo aver letto le formazione è stata: domenica c’è la diletta Bergamo, perché fa giocare Higuain? 
La risposta è nella sgroppata sulla sinistra e nell’assist preciso e puntuale per la rete dell’1-0.
– “Ho capito, ma ora che siamo 1-0 perché non lo fa uscire?” ha proseguito il Minao, quando erano trascorsi 4 minuti dall’inizio della gara.
– Nell’azione della seconda marcatura c’è invece poco da farfugliare. Inizia e finisce con Mertens che ha preso la palla a centrocampo ed è giunto in area di rigore dopo aver superato tre avversari in slalom e prima di scaraventare di sinistro il pallone tra le gambe del portiere.
– In quel preciso momento ho rivisto una nostra vecchia conoscenza: Ferdinando Coppola. 
Egli fu l’estremo difensore della prima promozione in Serie A con Novellino, e rilevò durante la stagione tal Bandieri specializzato a non parare i tiri dalla distanza.
– Di contro, Coppola, ahilui e ahinoi, mi ha ricordato anche la sua disastrosa partita di congedo in un nefasto Napoli Bologna 1-5 in cui si bandierizzò quando Wome lo trafisse con un tiro dal palazzo della signora Gargiulo che vive dietro la curva B o quando si produsse nel gollonzo del secolo rinviando sul compagno Baldini, col pallone che capitombolò direttamente proprio in quella porta o nello sfortunato infortunio, quando corresse in bagher un cross di Signori. 
– Sta di fatto che ieri Coppola è stato uno di noi. Non come Mirante che in ogni partita contro il Napoli si permette di parare e di chiudere le gambe.
– Bravo invece il portiere scaligero partenopeo quando non si è fatto sorprendere da Mertens che di testa ha tentato di beffarlo e da Gonzalone nostro quando ha cercato un improbabile pallonetto ravvicinato. 
– Nel caso, ho avuto la sensazione che qualsiasi altra cosa avesse fatto, avrebbe segnato.
– Il Minao: vabbuò, mò ha fatto pure il circo equestre, può uscire, no?
– Pochi istanti successivi e Higuain, in un contrasto, ha messo il piede storto bloccando leggermente la caviglia a terra. In sintesi: medico e massaggiatore in campo e lui steso sul prato con espressione di dolore sul viso.
In estrema sintesi: panico.
– Il Minao è saltato dalla sedia come un Chiellini contro Orsato e, talmente innervosito dall’evento, ha sovrapposto vocali, consonanti, suoni e iracondi lamenti. Vi evito or dunque la traduzione del variopinto commento. Farebbe impallidire finanche Delneri e la Fernando.
– Chi invece ha dimostrato di non aver ancora compreso l’incomprensibile filosofia di Delneri è il giovane Checchin che da fuori area ha colpito la traversa con un bel tiro calibrato di destro.
– L’intervallo si è aperto con un paio di pensieri sul ritardo del miracolo di San Gennaro e sul cruccio del Minao di far giocare Kulì o Allan in vista della partita di domenica nella cara Bergamo: “Allora ditemi perché fa giocare Reina?”
“Perché è dimostrato che si stanca più in panchina che in campo” ha risposto Taca. “Chiediamoci invece il motivo per il quale non gli procurano una sedia e un giornale” ha aggiunto il Giuffrè.
“Uh, vestito di bianco assomiglia a Mastrolindo” ha chiuso Ada, la madre del Minao.
– La ripresa invece si è aperta con l’ingresso di Hamsik al posto dell’acciaccato Lopez e di una punizione in area di Higuain terminata sul balcone della signora Gargiulo.
– Da due angoli di Valdifiori sono scaturite due palle gol sempre per Gonzalone: una perticata al volo di destro, ben respinta da Coppola; e un colpo di testa schiacciato, finito di un metro al lato.
– Il Napoli non ha ancora segnato un gol di testa; ha realizzato una sola rete da corner (Chiriches in coppa) e una sola rete su punizione (Insigne a Milano).
Riflessioni: ma la storia dei 33 schemi su palle inattive è vera quanto i trofei che vincerà Garcia Spezial One nell’amata Roma? (Letta sul web)
Valdifiori, sui corner, è Beckham in confronto a Jorginho.
Gabbiaridi, il migliore in assoluto in questi fondamentali, in partite come quella di domenica scorsa, sarebbe stato importantissimo.
Gabbiaridi è anche un ottimo rigorista…
–  Mentre ero distratto alla ricerca di notizie sulle condizioni di Manolo, un urlo misto di rabbia e felicità ha rotto il silenzio e i timpani.
Ada è accorsa subito in camera allarmata: che è successo? Si è fatto male Mastrolindo?
“no, no, è vostro figlio che esulta perché è finalmente uscito Higuain”.
– Per un attimo ho visto Delneri esprimersi a gesti. Ha mimato con le mani lo schema “hdggfhbffbgfbbfgf”.
– Fares immediatamente ha recepito i segnali del mister e, in stile Nagatomo, ha falciato Mertens appena entrato in area: rigore. 
Rigore? Cos’è un rigore?
– Un brivido ha ripercorso le nostre schiene e un pensiero le nostre menti: non voglio pensare alla Lazio. La Lazio non è mai esistita. La signora Gargiulo ancora deve restituire quel pallone. Uff, non ci voglio pensare. Non ci voglio pensare. Non ci voglio pensare…
E mò chi lo tira?
– Tra il Dries e il Fares c’è di mezzo il Marek. E il palo.
– A volte penso che sia più facile che l’Inter giochi una partita spettacolare, che si verifichi una doppia espulsione di Chiellini e Bonucci e che il Milan termini una partita con la rete inviolata anziché il Napoli segni un rigore.
– La pratica l’ha poi chiusa Calle con il remake del gol già realizzato in Europa League: inserimento centrale su cross basso da destra, e piatto destro in scioltezza. 3-0.
– Il primo commento che ho sentito nel post è stato: vabbè, questa partita non fa testo. Delneri ha mandato in campo il Verona B.
Non ho mai capito perché quando si vince, le partite non fanno testo. Seppur leggere Verona e B così vicini faccia sempre bene al cuore.
– L’amata Roma è a casa contro lo Spezia e la Fiorentina è uscita col Carpi. Fa testo. Fa senso.
– Sono invece queste partite “facili” a dimostrare il livello mentale raggiunto dalla squadra. E benissimo ha fatto Sarri a rimarcarlo.
– Intanto alla Rai sono partite le iperboli per la Juve, vincitrice 4-0 nel derby. È la prima volta che li capisco. L’azienda ha puntato tutto su ciò che le rimasto: il torneo amatoriale di double trap a Matera, il mondiale di scacchi a Reykjavik e la Coppa Italia. Se pure la Juve fosse stata eliminata, sarebbe stato più interessante il documentario sui procioni di Licia Colò che il prossimo turno.
– A proposito, ho visto gli accoppiamenti della parte destra del tabellone: Alessandria-Spezia; Carpi- (vincente Milan-Samp). Praticamente, l’Alessandria è già in finale.
– Il secondo commento che ho sentito nel post è stato: hgdgndhdndnjuhejjdhg.
– Il terzo è la traduzione di Olga Fernando.
– Il quarto ed ultimo è del Minao: Si va ai quarti. E a Bergamo, la dea diletta. Per chiudere la Settimana dell’Amore e questo 2015. Col Gonzalone nostro e Mastrolindo. 
Forza Napoli Sempre 
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani
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