Quando il Napoli vince sul web compaiono:
La foto di tanti babà quanti sono i gol che abbiamo segnato;
La foto di tante sfogliatelle quanti sono i gol che abbiamo segnato;
Dei pastori a San Gregorio Armeno a forma dei marcatori del giorno;
Una pizza di Sorbillo con il nome dei marcatori del giorno. Bio;
La foto di tante polpette quanti sono i gol che abbiamo segnato;
La foto dell’allenatore della squadra avversaria con tanti babà in mano quanti sono i gol che abbiamo segnato;
La foto del giocatore che aveva pronosticato la vittoria contro il Napoli con tante sfogliatelle quanti sono i gol che abbiamo segnato;
L’articolo della Gazzetta dello Sport che parla di riscatto della città;
Il commento di Massimo Mauro che sostiene che vabbene abbiamo vinto ma non è tanto convinto dai calzettoni lunghi di Callejon;
La foto del babà a forma di Vesuvio;
La foto di tanti babà a forma di Vesuvio quanti sono i gol che abbiamo segnato;
La foto di un caffè con la schiuma a forma del risultato con cui il Napoli ha vinto;
La foto di Sarri travestito da uno di Gomorra che invita l’allenatore avversario a bere l’amaro (diciamo) calice;
La foto del giocatore avversario più antipatico con una scritta che di solito mischia il cognome di costui con una parte anatomica;
Il manifesto a lutto con il nome della squadra sconfitta;
La foto di una pizza con un insulto alla squadra avversaria. Non bio;
L’articolo di quell’opinionista che aveva detto 35 giorni prima che doveva giocare un certo giocatore che sostiene che il Napoli ha vinto proprio perché guarda caso quel giocatore ha giocato. Non fa niente che avevamo vinto pure altre 8 partite intanto;
Un pastore a San Gregorio Armeno a forma di giocatore del Napoli che tiene in mano una guantiera contenente tanti babà quanti sono i gol che abbiamo segnato;
La foto del ciuccio che stupra la zebra, il diavolo, o comunque l’animale simbolo della squadra sconfitta;
La foto di un giocatore del Napoli che urla zoccola a Giulietta affacciata al balcone (solo per le vittorie a Verona);
Ecco, io di tutto questo mi sarei un po’ stufato.
Fabio Avallone