Quando eravamo ragazzi, dopo la nostra partita nei campionati Csi, con le nostre Vespe correvamo a sederci agli chalet a Mergellina per bere qualcosa e parlare di calcio, della nostra squadretta, del Napoli, Oggi con gli amici Pierino e Gianni siamo lontani fisicamente, ma grazie alle tecnologie disponibili, possiamo ancora sederci virtualmente intorno a un tavolino in un immaginario locale e chiacchierare di sport. Le persone colte la chiamano conference call…
– Pierì – chiedo, cosa ti ha colpito di più nella giornata di ieri?
– Oltre la vittoria e il gioco del Napoli?
– Naturalmente.
– La vendetta del Cartellone!
– Che?
– Hai notato che i calciatori, talvolta, dopo aver segnato, scaricano la loro esultanza prendendo a calci i cartelloni dietro le porte? Ebbene, come in un film horror, il cartellone sfondato da un giocatore per festeggiare il suo primo gol, si è vendicato e ha azzannato a sangue il polpaccio del calciatore trattenendolo come fosse un coccodrillo ingentilito dai loghi di sponsorizzazione sul corpo. Bellissimo.
– Anche in questi casi esiste la responsabilità oggettiva della società? Mi sono sempre chiesto chi paga – osserva Gianni.
– Mah?
– A parte questo? Quale episodio calcistico?
– Il gesto tecnico di Higuain nel secondo gol – dice Gianni, e continua: – guardate che è sembrato tutto facile, ma tirare quella cagliosa col piede figlio di un dio minore, da fermo, e con tale precisione, è difficilissimo.
– Anche i palloni d’oggi non sono più quelli di una volta…- osserva Pierino.
– Certo quando noi ragazzi giocavamo in competizioni ufficiali i palloni erano di cuoio, pesavano quasi una libbra, cioè circa 450 grammi e con circonferenza di quasi 30 pollici, cioè circa 75 cm. Credo che oggi siano leggermente più piccoli, anche 410 grammi e 68 centimetri. Ma la differenza la fa il materiale. Prima erano permeabili e oggi sono sintetici e impermeabili e quindi non s’impregnano d’acqua o di umidità mentre prima con la pioggia diventavano pesantissimi.
– Sì, ricordo, nel fango sembrava di calciare contro un paracarri.- osservo.
– Però il pallone scagliato in rete da Higuain non era un Superflex…quei palloni con cui giocavamo per strada.
– Certo che no.
– Cosa ancora vi ha colpito particolarmente in questa tornata? Qualche curiosità, via.
– Mi ha impressionato scoprire che Belotti ha un DRS incorporato nella gobba. Come nelle auto di F1. Quando tenta il sorpasso di un avversario, può contare sull’attivazione di questo dispositivo che riduce la deportanza e aumenta significativamente la velocità. La sua accelerazione nell’azione del gol è stata impressionante. Ma è una cosa legale? Se è così allora mettiamo il DRS anche nelle spalle di David Lopez!
– Invece qual è la cosa più triste che avete visto?
– Vedere Quagliarella dover andare sotto la curva del Toro a prostrarsi per nulla. Infondo contro la sua squadra del cuore aveva tirato il rigore e l’aveva segnato. Ricordo che Baggio, una volta che con la Juve si trovò a dover tirare un rigore contro la sua ex squadra, la Fiorentina, si rifiutò e non dovette chiedere scusa a nessuno.
– Vero, ricordo.
– Gianni, che dubbi ti sono venuti dopo questa giornata?, se te ne sono venuti.
– Ho un dubbio angosciante che solo Mario Sconcerti, con le sue statistiche può soddisfare: mi chiedo se il fattore K cioè culo, può trionfare per un’intera stagione e portare una squadra mediocre a vincere uno scudetto? È mai successo? In poche parole, può l’Inter rottoculosa statisticamente vincere lo scudetto?
– Scriveremo a Sconcerti.
– E la cosa più divertente? – chiedo a Gianni.
– Certamente l’intervista di Massimo Ugolini di Sky a Sarri dopo Napoli – Sassuolo. Ha esordito dicendo: mister, dopo questa bella sconfitta, crede ancora che…Gesù, nell’ultimo minuto, visto che ormai il 3-1 era acquisito, mi ero allontanato dalla Tv per arraquare le piante e quando sono tornato, sentendo quella frase ho pensato,: uhh anima bella, còmme hanno fatto chisti a signà 3 gol in trenta secondi; còmm’è possibile? Robba da x-failès. Anche Sarri è rimasto interdetto per qualche attimo. Forse ha pensato: maremma maiala, possibile che a soli 57 anni mi sono rincoglionito? abbiamo perso e manco me ne sono accorto? devo davvero smettere di fumare! poi s’è sbloccato, si è rianimato e ha corretto l’impavido cronista.
– Che bella giornata di calcio, vero?
– Vero, ma aspetto con trepidazione il 13 febbraio, quando incontreremo la Juve a Torino. Teniamo conto che se non l’avessimo battuta al San Paolo, ora saremmo dietro di loro. Quella sarà la madre di tutte le partite di quest’anno.
– Sì, ma intanto pensiamo alla Samp.
– Allora pronunciamo la solita abusata frase? la più frequentemente utilizzata da tutti gli entourage calcistici?: andiamo avanti partita dopo partita?
– A volte essere banali conviene. Incorpora anche una giusta dose di scaramanzia.
– Alla prossima allora…Cioè all’Inter in Coppa Italia.