In un giornale d’epoca, si legge questa dichiarazione di Ottavio Bianchi: «Noi giochiamo asenza guardare gli altri e la classifica, domenica per domenica. Di scudetto non parliamo e non ne vogliamo sentire parlare». Roba che sembra dell’altro ieri, e invece ha un’età superiore ai 29 anni.
Il primo Napoli-Empoli della storia è molto vicino a quello in programa domenica al San Paolo. Il Napoli era squadra di rango, con un grande campione argentino a menare le danze. Maradona allora, Higuain oggi. L’Empoli era una sorpresa positiva, una matricola che all’esordio in A ha giocato bene nelle prime partite e solo alla decima inizia a sentire un po’ il peso della massima serie. Oggi, nel 2016, è squadra vera, difficile da affrontare e che pratica un gran calcio. C’è discrepanza, certo, ma le differenze di censo e tecniche esistevano ed esistono.
C’è un’altra particolarità, poi. Il Napoli era in testa alla classifica. Da solo, grazie alla vittoria di sette giorni prima sulla Juventus a Torino, un 1-3 storico e indimenticabile che sancì il sorpasso ai danni di Platini. Per la prima volta Maradona e il Napoli furono primi, da soli. Oggi, nel 2016, gli azzurri sono alla quarta partita come capolista. Tutto sommato, la situazione è simile. Allora il Napoli non vinceva in casa da due partite, due pareggi con Atalanta (2-2, erroraccio di Garella all’80esimo) e Inter (0-0). Una prova di maturità, si disse allora e si dice anche oggi. Il Napoli rispose bene: 26 minuti di dominio, almeno cinque o sei palle gol nitide. Poi il gol, con Maradona, su perfido calcio di punizione. L’autostrada verso i due punti. Segnarono Carnevale, doppietta, e Salvatore Bagni. Il 4-0 disse che il Napoli stava dove meritava di stare. Lì, in testa alla classifica, con due punti sulla Juventus. Proprio come oggi.
Due curiosità: la sostituzione del 60esimo minuto per l’Empoli, con Salvadori che esce e Ciccio Baiano che bagna la prima sfida contro la squadra per cui tifa e che detiene il suo cartellino. E poi il numero undici dei toscani, un 25enne di San Vincenzo di cui si dice un gran bene per il futuro, come centrocampista di classe. Si chiama Walter Mazzarri.
Ecco il servizio di Luigi Necco, direttamente da 90esimo Minuto. Napoli-Empoli 4-0.