Luca Valdiserri, giornalista del Corriere della Sera, deve essere uno che ama fare i paragoni. Anche quando sono irriverenti. Anzi, più lo sono e più lui si diverte. Ecco che, stamattina, arriva una quasi-investitura per il tridente del Napoli, Higuain-Insigne-Callejon: il confronto numerico con il tris di fenomeni dell’attacco del Barcellona, quella MSN (Messi-Neymar-Suarez) che sembra finalmente pronta a sradicare dall’immaginario collettivo la storia del Didì-Vavà-Pelé (senza dimenticare il resto del famoso striscione in cui, solo per rima baciata, c’entrava anche Cané).
Secondo il giornalista di Via Solferino, Sarri «si gode il suo tridente stile Barcellona». Ecco i numeri: «I tridenti di azzurri e blaugrana sono illegali, perché tolgono speranze a ogni difesa: il Barcellona ha segnato 99 gol stagionali tra Liga, Champions, Copa del Rey, e Mondiale per club, il Napoli 77 tra Serie A, Coppa Italia e Europa League. 76 gol sui 99 del Barça portano la firma del tridente, 46 su 77 per il Napoli. Poi, gli uomini: Suarez viaggia a oltre un gol a partita, 34 in 30, Messi è a 21 gol in 24 partite e Neymar ha segnatp “solo” 21 gol in 28 partite. Higuain ha realizzato 25 gol in 28 partite, Insigne 11 in 25 e Callejon 10 in 31».
Il paragone, secondo Valdiserri, è anche sostenibile dal punto di vista tattico: «Attacchi così prolifici permettono all’allenatore di non esagerare con l’inserimento di centrocampisti e difensori, mantenendo sempre l’equilibrio della squadra. Sia Barcellona che Napoli attaccano con molti uomini, ma la manovra è quasi sempre finalizzata da chi ha più tecnica e fiuto del gol». Prima il tridente, poi un gioco corale che esalta le caratteristiche degli attaccanti. Il Napoli come il Barcellona, dunque, «fatte le dovute proporzioni. Perché i catalani hanno vinto tutto e gli azzurri sono solo apprendisti stregoni». Ci mancherebbe altro, caro Valdiserri. Va già bene così.