E’ Simone Zaza il protagonista dei principali giornali esteri, il suo tiro – deviato da Albiol – ha regalato la 15esima vittoria consecutiva alla Juventus. La partita, come scrive il Guardian, sembrava dovesse finire in pareggio «quando Zaza ha raccolto il pallone, si è girato e ha sparato un imparabile sinistro alle spalle di Pepe Reina. Zaza ha lottato per un posto in squadra questa stagione ed è stato oggetto di speculazioni da parte dei media circa un suo trasferimento.». Il prolifico attacco del Napoli, ricorda il giornale britannico, è stato fermato «dal veterano Gianluigi Buffon».
Sul Mail si sottolinea la scarsa produzione di occasioni da parte del Napoli «la più bassa di questa stagione.»
Per L’Equipe “La Juventus met à terre il Napoli e si prende la testa del campionato italiano” e parla di occasione sprecata per gli azzurri: «Vicino alla conquista del suo primo scudetto dal 1990 e l’era Maradona, il Napoli a metà maggio si dovrà mordere le mani: la fine del match giocato allo Juventus Stadium potrà costargli caro.»
Come sempre più ricca l’analisi, questa volta anche tattica, della stampa spagnola. Su AS si evidenzia la tenacia della Juventus, il 28 ottobre era dodicesima ad 11 punti dal primo posto. Il match è stato avaro di emozioni e con “mucho ‘estudio”. Una partita a scacchi: «i ragazzi di Sarri si sono avvicinati di più all’area avversaria, ma hanno concluso solo due volte. Record negativo in questa stagione […] La Serie A torna ad avere un proprietario bianconero, ma con un solo punto di vantaggio. Queda mucha Liga».
Marca gioca con le parole e titola “Zazazo para poner a la Juventus líder” [Zaza più mazazo, ovvero duro colpo, ndr], nella cronaca si evidenzia come «mezza occasione è stata sufficiente alla Juventus per riconquistare la testa della classifica 25 giornate dopo. Non si può parlare di giustizia, ma di efficacia e la Juve è una squadra che in alcune partite no le hace falta ni tener ocasiones, gli basta una giocata e se non ci credete chiedetelo a Higuaín e compagni, che fecero di tutto per vincere e…persero. .El fútbol fue napolitano.»
Nota di merito per Jorginho, destacado [eccezionale] l’italo-brasiliano infatti «se dedicó a dar una se maestra de lo que es conducir un partido, pero sus compañeros no supieron redondear el partido culminando alguna de la llegadas.»
Su Mundo Deportivo si evidenzia il buon inizio del Napoli, enchufado, compatto nel suo undici iniziale, fermato solo da Bonucci e Buffon. La mossa decisiva,però, è stata quella di Allegri, quando ha deciso di sostituire uno spento Morata con Zaza, così come il cambio di Alex Sandro per Dybala. Un cambio difensivo. «I mormorii dei tifosi si sono trasformati rapidamente in sorrisi. Il cambio di Sandro è stata la chiava per dare equilibrio alla Vecchia Signora e negli istanti finali affinché Zaza trovasse il premio più ambito.»
Per El Mundo «un disparo en carambola dà la vittoria alla squadra di Allegri. Il Napoli, che meritava miglior fortuna, interrompe la sua striscia vincente». Su El Pais si sottolinea come la Juventus abbia lasciato l’iniziativa ai ragazzi di Sarri, «il Napoli però no se achicó ed ha controllato il pallone, tralasciando la consueta profondità sulle fasce con Callejón ed Insigne. Nemmeno Hamsik sapeva come trovare Higuaín. L’ex attaccante del Madrid non poteva infrangere il muro difensivo della Juventus, molto attenta a non perdere di vista il Pipita».
Sergio Santomé su Marcadorint analizza attentamente il match «Juventus-Napoli. Dybala e Higuaín. Allegri e Sarri. Seconda contro prima.El cartel della partita era memorabile: il miglior evento calcistico che può essere visto, a priori, in Italia oggi.» Santomé sottolinea la grande tensione covata per 88 minuti fino al gol di Zaza e la cautela di Allegri nel preparare ed indirizzare il match, prima per l’infortunio di Chiellini poi per quello di Bonucci. «La cautela è il simbolo del gioco della Juve, che in nessun momento si è voluta scoprire in presenza degli attaccanti del Napoli che potevano colpire la sua difesa. Il calcio offensivo, dinamico e di pressing alto attuato da Higuaín, José Callejón, Insigne, Allan o Hamsik si è guadagnato il rispetto del calcio italiano […] Le forze si sono annullate e il partito è dipeso apparentemente da un azione desequilibrante nei metri finali.»
In conclusione si riportano le dichiarazioni di Sarri, “La sostituzione della Juventus, un minuto prima del gol, li ha fatti passare ad un 4-5-1 e sembrava che si stessero accontentando del pareggio.»
L’analisi di Ecos del Balon s’intitola significativamente “La mano di Allegri” nel pezzo di David De La Pena «La vittoria per 1-0 contro il Napoli, in ogni caso, ha dimostrato che siamo di fronte due squadre che sono forti pretendenti per vincere il titolo, anche se uno è il favorito […] Quello che abbiamo visto durante tutta la partita sono state due squadre con un sistema stabile, e che vivono un momento altissimo in termini di fiducia.»
Anche qui si sottolinea la bravura di Barzagli e Bonucci di controllare ed annullare Higuaín: «Durante il secondo tempo, il dominio si è alternato, la Juventus ha perso continuità di due elementi chiave: Morata e Dybala. Grazie a questo, il Napoli ha iniziato a combinar mas tiempo cerca del area, anche se in nessun momento è stato capace di offrire ad Higuaín la palla con un minimo di vantaggio per competere, a parità di condizioni, con i centrali. Alla fine Zaza, con un tiro da fuori area, acabò dando il trionfo alla Juventus, sbilanciando una partita preparata molto bene da Massimiliano Allegri.»