Successe a Garcia, speriamo che non accada anche a Paulo Sousa. Parliamo dell’italianizzazione degli allenatori stranieri. Non tutti eh. Luis Enrique, ad esempio, non si italianizzò e infatti all’estero sta facendo una discreta carriera.
Garcia ha fatto il percorso inverso, lasciandosi romanizzare precocemente. Non vorremmo che lo stesso possa succedere al tecnico portoghese della Fiorentina, che fin qui si è distinto per il suo approccio sportivo al campionato. Fino a oggi. Quando, nella conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League col Tottenham, ha così risposto a chi gli ha chiesto delle tre giornate di squalifica a Zarate che ha preso per il collo dell’interista Miranda. Le tre giornate di squalifica possono essere contestate ma è la base dietrologica del ragionamento che ci ha colpito in negativo.
«Mi è dispiaciuto molto – ha detto Paulo Sousa – nella lettura che faccio io del calcio italiano, era chiaro che sarebbe arrivato a saltare la sfida con la Roma (le prime due che l’argentino salterà sono quelle con Atalanta e Napoli, ndr), vedendo anche altri casi simili passati. La mia previsione era giusta, non mi sono sbagliato. Ora toccherà a noi lavorare per attenuare quello che per noi è ingiusto».