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I miracoli del San Paolo: rende felici anche quelli che perdono o pareggiano

I miracoli del San Paolo: rende felici anche quelli che perdono o pareggiano

La riflessione arriva analizzando i commenti dei post-partita sia di Sky che delle TV in chiaro. Quando l’Inter perse al San Paolo, se un tifoso non avesse visto la partita e avesse acceso la Tv subito dopo, sentendo i commenti avrebbe pensato: ma come, abbiamo perso!

E così fu anche per la partita con la Fiorentina e con squadre minori che al San Paolo, come si diceva una volta, hanno lasciato un’ottima impressione e i tre punti. Così ieri, dopo il pareggio del Milan, sembrava, dal tono delle interviste, che i rossoneri fossero usciti trionfalmente dallo stadio partenopeo. Eppure i conduttori presentavano le statistiche dell’incontro. Possesso palla 65% a 35% per il Napoli; tiri totali, tiri in porta, passaggi, occasioni da gol, tutti dati che dicevano in poche parole che il Milan s’era comportato come una squadretta provinciale e che il Napoli, come ha dichiarato Jorginho, ha massacrato l’avversario.

Inoltre oggi, su Italia1, credo, hanno elaborato un confronto tra le prestazioni dei due bomber più attesi: Higuain e Bacca. Incredibilmente sono stati messi sullo stesso piano. Chi ha visto la partita, può aver pensato che Bacca fosse rimasto in panchina o in tribuna tanto in campo sembrava un Bacca- là. Gonzalo, un po’ per sfortuna, un po’ per stanchezza, non ha brillato come ci ha abituato, ma si è visto comunque tenere sempre in apprensione la difesa rossonera.

Sto sempre con Sarri, soprattutto quando parla di fattore C. Sono d’accordo, esiste, e nella deviazione di Koulibaly e nel palo di Mertens s’è visto. Sarebbe bastato un refolo di vento benigno e la deviazione di Kalidou non sarebbe finita sul piede buono di Bonaventura che ha fatto così valere il suo cognome benagurante e che integra una certa dose di fattore C; e il tiro di Mertens sarebbe finito tre centimetri (dico 3!) all’interno del palo e le leggi della dinamica newtoniana si sarebbero inchinare al nostro Ciro. Da quanto detto dobbiamo comunque trarre una indicazione positiva: oggi, per gli esperti di calcio, è una impresa da incorniciare per chiunque non perdere a Napoli, tanto da far esaltare i vari commentatori non napoletani. Dopo quello che ho visto fare al Milan al San Paolo, sapete che vi dico? Le temute trasferte di Firenze, Milano (Inter) e Roma, mi fanno meno paura. Almeno giocheremo su campi di 110 metri e non di 50, cioè su campi che meglio si addicono al gioco dei ragazzi di Sarri; sperando che le squadre che incontreremo non parcheggino comunque i loro pullman davanti alla propria porta.

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