Il compagno Zdanov, supremo capo della propaganda dell’Urss, Unione delle repubbliche socialiste sarrite, si è sempre ispirato alle cronache dei vari quotidiani che si occupano degli azzurri. Più che speciale, questa è quindi una puntata obbligata su quanto accaduto ieri.
1) Sala della Purezza e della Napoletanità (ex bagno e antibagno del Chiattone a Castel Volturno). Sabato pomeriggio. Il Compagno Allenatore, condottiero valoroso che ha già sbaragliato l’infida lobby degli omosessuali, dei gay e delle mezze recchie, ha appena sbattuto la radio Brionvega anni settanta contro il muro e convocato una riunione urgente del Politburo: “Il compagno presidente è caduto in un grave errore dottrinario. La lettura di questo editoriale del Napolista è un atto di deviazionismo perché quel sito è il covo borghese della reazione obesa, come è stato possibile? Io per quanto mi riguarda continuerò a leggere Lenin, non Gallo. Prima di avviare le purghe contro il Napolista ho bisogno di sapere quanti giocatori leggono quel sito che rimpiange il Chiattone”. Risposta di Zdanov: “L’inchiesta si sta concludendo. Sinora ha confessato solo Lorenzo Insigne: legge le pagelle in lingua napoletana di Bracale. Poi c’è un sospetto su Higuain. Pare che sbirci le pillole di Trapani, ma non è certo”.
2) Omaggio al Postino di Massimo Troisi. Indi il Compagno Allenatore ha elogiato i quotidiani che oggi hanno ignorato il reading radiofonico deviazionista del compagno presidente. In particolare ha elogiato quelli che non hanno citato il Napolista: “Non sono rosicanti sono compagni ortodossi fedeli alla linea, bravi”. Il riferimento è al Mattino (Pino Taormina) e al Corriere del Mezzogiorno (Monica Scozzafava). Il primo ha fatto addirittura un capolavoro degno della propaganda zdanoviana: ha attribuito direttamente al compagno presidente il passaggio cruciale dell’editoriale napolista. Commento del Compagno Allenatore: “La vera informazione si fa così. Come rispose il postino Troisi al poeta Neruda la poesia non è di chi la scrive ma di chi se ne serve. Quell’editoriale, allora, non è di chi lo scrive ma di chi lo ha usato”.
3) Il Politburo si è infine fermato in tre ore di raccoglimento per la morte dell’immenso Umberto Eco. Il Compagno Allenatore si è soffermato sulla figura di Jorge da Burgos, il bibliotecario del Nome della Rosa, e poi ha annunciato un convegno per la prossima settimana. Il tema è una frase di Eco: “Il web e i social network danno la parola a legioni di imbecilli”. I relatori saranno due: G. D. C. e F.M.
(l’immagine è del compagno Domenico Catapano)