Germania-Italia 4-1. Tedeschi nettamente più forti, azzurri in difficoltà dopo un inizio anche promettente. Poi è venuta fuori la qualità eccezionale della squadra di Low, schierata senza attaccanti di ruolo ma in grado di colpire Buffon con quattro calciatori diversi. Insigne sostituito a venti minuti dalla fine.
La peggior partita dell’era Conte non comincia neanche tanto male per l’Italia, che sembra riuscire a chiudere bene gli spazi alla Germania e pure ad avvicinarsi alla porta di Ter Stegen, sostituto di Neuer. Ma è solo un’impressione, perché il palleggio dei tedeschi diventa sempre più fluido col pasasre dei minuti e costringe l’Italia a scoprirsi e a seguire i portatori a tutto campo e a scoprire la difesa. Il primo gol arriva già al 24esimo: cross dalla destra, respinta della difesa azzurra e tiro a botta sicura di Kroos, che coglie l’angolino alla sinistra dell’incolpevole Buffon. L’Italia, già abbasntanza fuori dal match, scompare totalmente: un altro paio di azioni pericolose della Germania, che trova il meritato raddoppio al 45esimo con Goetze, che di testa insacca un meraviglioso cross dalla destra di Thomas Muller.
Nella ripresa, il copione non cambia. Al quarto d’ora della ripresa, Draxler lascia sul posto Bonucci, segue l’inserimento di Hector e gli consegna un pallone solo da spingere dentro. È un’azione maledetta per Conte, che è costretto a regalare il terzo gol alla Germania e a perdere Bonucci, uscito in barella. Per il difensore della Juventus, le prime indiscrezioni si soffermano su un possibile stiramento all’inguine. Il 3-0 chiude la partita e apre il valzer delle sostituzioni: Ranocchia rileva l’infortunato Bonucci, Insigne lascia il posto a Okaka. Passo indietro per il fantasista del Napoli, eccezionale giovedì con la Spagna: partita povera di spunti, due conclusioni comunque difficili sbucciate al limite dell’area. Entrano pure De Silvestri e Parolo, ma la sostanza del campo non cambia, anzi peggiora: il quarto gol tedesco arriva su rigore, con Ozil che fredda Buffon dopo il fallo del portiere bianconero sull’altro terzino Rudy. Nel finale, il gol della bandiera di El Sharaawy, su deviazione del romanista Rudiger. L’unico, effimero momento positivo in una notte difficile.