Il mio Napoli-Chievo
– Un mese senza vittorie per questo Napoli è stato davvero troppo.
– Urgeva un immediato cambio di tendenza per la classifica, per il morale e per tacere il vespaio di voci che in 4 settimane è tornato al ronzio incessante ed inarrestabile di un tempo. Per cui, fondamentale sarebbe stato un inizio di marzo e di gara arrembante e senza distrazioni.
– Detto fatto. Non ricordo precisamente cosa, ma credo di aver ululato per almeno 3 minuti contro Chiriches. Solo Henrique contro l’Atalanta di Pinilla dello scorso anno ha dovuto subire uno tsunami di bestemmie più prolungato.
– Pronti via e gol del Chievo a causa di una cappellata del rumeno, ieri chiamato a sostituire lo squalificato Albiol: ha tentato un dribbling come se si trovasse nei pressi della lunetta avversaria dimenticando di essere l’ultimo uomo, di non essere Sivori e dimenticando di trovarsi nei pressi della lunetta della nostra area. Rigoni gli ha sottratto il pallone e si è involato in solitudine verso la porta. Il tiro non irresistibile, forte ma centrale, ha bucato la mano di Reina che scivolando è arrivato sulla palla in modo molle non riuscendo di fatto a trattenerla. 0-1
– Per un attimo ho ricordato quando un milione di anni fa l’area piccola, per impedire che il portiere avesse questi infortuni, veniva ricoperta di segatura.
– La segatura mi ha invece riportato alla zucca di Chiriches non nuovo a questi azzardi portatori di tachicardia e bestemmie, spesso pericolosi, spesso inutili, spesso nocivi.
– Il Napoli era chiamato a reagire, dopo un mese di buone prestazioni ma senza vittorie, e un gol subìto a pochi istanti dal fischio iniziale avrebbe potuto rappresentare un macigno psicologico pericoloso.
– Anche stavolta gli azzurri, come a Firenze, in pochi istanti hanno risistemato la rotta e il pareggio del Gonzalone ha riportato tranquillità.
– A tal proposito mi piace ricordare le dichiarazioni del difensore clivense Dainelli che prima della gara non ha mostrato timori reverenziali: si fa più fatica a tenere Kalinic.
– Mister 15 etti ieri ha realizzato una rete, ha spaccato una traversa, si è procurato una decina di occasioni da rete e si è mosso come un ossesso su tutto il fronte offensivo dal 2′ al 93′. Dainelli ci aveva visto lungo ed è uscito dal campo con la maglia asciutta perché non lo ha mai preso. Non lo ha mai visto.
– L’asse Ghoulam – Higuain aveva già fatto danni all’andata portandoci i tre punti e ieri si è riproposto innumerevoli volte.
– In realtà, l’algerino è stato il migliore in campo, grazie all’assistenza di Hamsik e Insigne ha sconquassato quella fascia con servizi a ripetizione e ora che vi sto scrivendo starà raggiungendo il fondo per un cross.
– Ha finanche sfiorato il gol con un bolide da lontano che Bizzarri è riuscito a deviare in angolo. E Compagnoni mi dovrà perdonare se ho riso quando su una punizione, tirata poi da Insigne, lo ha definito uno “specialista”. Ieri avrebbe centrato anche lo specchio se avesse calciato lui. Ne sono certo.
– Come pronosticato da molti, il Chievo non ha posizionato il classico autobus davanti alla porta come fatto per esempio dal Carpi o dal Milan: è riuscito infatti in alcune situazioni a mettere in difficoltà in nostri portatori di palla che spesso non si sono ben disimpegnati nella nostra tre quarti, ha colpito un palo con nonno Pellissier che mi ha procurato battiti accelerati, mi ha involgarito e fatto sbraitare inutilmente per un quarto d’ora prima di scoprire che invece era in fuorigioco, ma allo stesso tempo nel corso del primo tempo è stato preso a pallonate.
– La prima frazione si è conclusa 2-1 invece di un più equo 6-1.
– La seconda rete è stata messa a segno al 37′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sì, ho scritto correttamente, non ci sono errori: ieri 5 marzo, dopo 28 giornate, il Napoli ha realizzato un gol con uno schema scaturito da un corner.
– È il terzo in campionato, quarto in stagione, ma è il primo che nasce da uno schema combinato dai movimenti degli uomini nei pressi della bandierina: palla a Jorginho e cross perfetto per la testa di Chiriches (sì, proprio lui) che ha anticipato in tuffo Rigoni (sì, proprio lui) chiudendo un cerchio, una serie di critiche che lo avrebbero stroncato e un primo tempo della squadra molto soddisfacente.
– La perla del primo tempo è stata però il lancio spettacolare di 40 metri di Hamsik e lo stop perfetto a seguire di Insigne in area di rigore. Tutto decisamente bello e difficile. Peccato che il tiro, la cosa più semplice, non sia andato in rete ma in curva A.
– La ripresa è iniziata nello stesso modo in cui era iniziata la partita: Omar Chiriches, colpito di nuovo dal raptus della segatura, ha tentato un altro dribbling da infarto nella stessa zona in cui aveva sbattuto le uova con Rigoni, ma fortunatamente l’attaccante in questo caso ha commesso fallo e il mio involgarimento con urlo è stato solo interiore.
– Trasformandosi in mutismo quando Pellissier ha sfiorato il palo di testa e Castro ha sfiorato il pallone in scivolata da pochi passi.
– Trasformandosi in gesti irripetibili quando è entrato prima Floro Flores il castigatore di Sassuolo e poi Meggiorini che in carriera avrà realizzato 3 reti, 4 contro il Napoli.
– Il Napoli ha però riportato in fretta il pallone nella metà campo avversaria e ha ripreso l’intenso discorso lasciato nel primo tempo mancando più volte la terza segnatura.
– Al 13′ Insigne ha provato un tiro a giro finito alto. Non ho voluto riportare tutte le azioni pericolose per mancanza di spazio, ma non esiste articolo senza questa frase.
– Il tacchetto di Maggio (quando era in attività), la mancata ammonizione di Bonucci e il tiro a giro finito alto di Insigne sono le tre frasi più utilizzate negli ultimi 5 anni.
– La partita e la preoccupazione sono cessate al 24′ con la bella rete di Calle. Azione veloce e precisa partita dalla difesa e conclusasi con un assist perfetto del subentrante Allan per lo spagnolo che ancora una volta era scattato sul filo del fuorigioco. 3-1
– La perla del secondo tempo è la già citata perticata del Signor 1500 grammi che ha smontato la mano di Bizzarri e ha colpito la traversa. Ora che vi sto scrivendo, il genio artificieri sta tentando di fermarne la vibrazione.
– La partita è terminata 3-1 invece di un più equo 9-1.
– Possiamo ufficialmente declassare il Chievo da “solita bestia nera”?
– Se proprio devo trovare qualche spunto di riflessione, oltre all’omelette che prima o poi doveva compiere el cabezon truciolato di Chiriches, è l’incapacità di concretizzare le tante occasioni create.
– Invece i discorsi sul calo fisico, sulla mancanza di reti dagli schemi su palle inattive, sulla condizione precaria di Hamsik, sui ferri da stiro di Lopez, sul mercato di gennaio e sul mezzo chilo del Gonzalone dobbiamo rimandarli.
– A proposito di Higuain, ieri a fine a gara è rientrato lesto e nervoso negli spogliatoi, non ha festeggiato come al solito sotto la curva e si è rifiutato di rilasciare l’intervista per la tv.
Non vedo l’ora di leggere l’articolo su Tuttosport in cui ci svelerà con certezza i motivi.
– Dopo un mese siamo tornati a vincere. Leggo ovunque che i ragazzi devono crederci. Io invece mi chiedo il motivo per il quale non dovrebbero. Le prestazioni ci sono sempre state e non crederci sarebbe da folli. Tutto può ancora accadere.
– L’anno scorso, di questi tempi, come detto Henrique cadde e Pinilla realizzò. L’anno scorso, di questi tempi, l’Atalanta approfittò di uno scivolone…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
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