Per Arrigo Sacchi, Fiorentina-Napoli è stata «uno spettacolo». L’ex ct della Nazionale, in un editoriale pubblicato dalla Gazzetta, ha fatto i complimenti a viola ed azzurri per la partita del Franchi di lunedì sera, definita come un esempio di «calcio offensivo e positivo, di rara bellezza, piuttosto inusuale dalle nostre parti».
«Le due squadre – continua Sacchi si sono affrontate senza ostruzionismi tattici, senza violenze e timori, cercando di imporre il gioco senza artifici e prudenza, come i loro bravi tecnici sanno insegnare. Entrambe non hanno i bilanci e le rose delle nostre big, ma i giocatori sono orgogliosi del proprio lavoro e fieri del gioco che li guida e li aiuta ad essere ancora più bravi. Fiorentina e Napoli giocano da protagoniste: non sono disposte a lasciare il comando del gioco all’avversario. Gli uomini di Sarri soffrivano, non tutti i giocatori sono al top, ma hanno creduto fino in fondo nel proprio lavoro e al novantesimo ancora hanno cercato il gol. Si è visto un calcio totale di stampo internazionale anche se entrambe giovedì erano uscite sconfitte: i viola dal fortissimo Tottenham, che ha un fatturato e una rosa tre volte superiori; il Napoli dalla sfortuna e dal Villarreal, che nella classifica della Liga è a soli due punti dal Real Madrid».
Il raffronto con l’estero è l’occasione per rinverdire uno dei grandi cavalli di battaglia del tecnico di Fusignano, quello sulla crisi del calcio Made in Italy nei confronti di alcuni campionati esteri, Premier e Liga su tutti: «Sia il Tottenham che l Villarreal da anni giocano un calcio collettivo e totale, dove la strategia determina la tattica come purtroppo non sempre succede in Italia. Molti credono che la qualità dei singoli sia sufficiente per giocare in modo armonioso e divertente, ma non è così. Senza un gioco che la ispiri, anche una squadra di campioni pur vincenti mai farà la storia».
La chiosa finale è sul confronto tra la sfida di Firenze e quella di Torino tra Juventus e Inter, giocatasi domenica sera: «Quanta differenza di concetti e gioco fra l’incontro Fiorentina-Napoli e Juventus- Inter. Quest’ultima è stata una partita grigia che non premia la qualità dei tecnici e tantomeno quella dei singoli. Purtroppo il nostro calcio è lo specchio di una società vecchia: è in crisi economica, culturale e morale, ha scarsa progettualità e punta sui singoli stranieri per rimediare a una povertà complessiva di idee. Allora ben vengano Conte, Sarri, Sousa, Di Francesco, Giampaolo e Spalletti a cui spero si aggiungano altri, come i bravi Allegri e Mancini, che dovrebbero avere più fiducia nel proprio talento e lavoro ed essere meno legati al passato».