Quanti SE abbiamo masticato in quest’ultimo periodo?
Se non avessimo subito il gol di Zaza su deviazione all’88’;
se il vento non avesse beffato Reina con il Villarreal;
se a Bologna e Udine fossimo almeno scesi in campo;
se il tiro di Nainggolan avesse visto, sempre all’88’ un miracolo di Reina;
se Szczesny non avesse miracolosamente salvato su Higuain.
Se, se, se.
Tutti questi Se mi hanno ricordato la famosa poesia di Kipling, IF, che lo scrittore dedicò al figlio adolescente spiegandogli come si diventa UOMINI.
Così ho provato a rielaborare quella poesia, dove la centralità del se è fondamentale, per adattarla al Napoli, SE vuole diventare SQUADRA.
Se, (come squadra), saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stessa quando tutti ne dubitano (anche i tifosi più leali),tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare, (che l’avversario commetta un errore)
O essendo calunniato (da alcuni media), non rispondere con calunnia,
O essendo odiato (dalle tifoserie avversarie), non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio; (Sarri docet)
Se saprai sognare (scudetto e champions), senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo (ma agire, correre, sudare),
Se saprai confrontarti con Trionfo (Campioni d’inverno) e Rovina (Bologna, Juve, Udine, Roma)
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti (media ed avversari) per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte, (la linea di difesa)
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.(droni)
Se saprai parlare alle folle (le interviste) senza perdere la tua virtù, (Sarri, lavorarci su)
O passeggiare con i Re (quando a dicembre eri ai vertici europei), rimanendo te stesso,
Se né i nemici (avversari e media) né gli amici più cari (i tifosi azzurri) potranno ferirti,
Se per te ogni persona (squadra avversaria) conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto dando valore ad ognuno dei sessanta secondi, (e non fermarti all’88’)
Tua sarà la Terra (la Vittoria) e tutto ciò che è in essa, (compresi i 40 mln della Champion!)
E – quel che più conta – sarai un Uomo (una vera Squadra), figlio (Napoli)