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Bellenger porta la navetta a Capodimonte e striglia i napoletani: «Le carte buttatele nei cestini»

Bellenger porta la navetta a Capodimonte e striglia i napoletani: «Le carte buttatele nei cestini»

Ci voleva un signore francese di sessant’anni per scoprire l’acqua calda a Napoli. E cioè che mancava una navetta che collegasse il centro della città col Museo di Capodimonte e che magari transitasse anche per il Museo Archeologico Nazionale. Un servizio che in teoria sarebbe dovuto esistere dagli anni Cinquanta e che invece è stato presentato questa mattina e sarà operativo da domani 29 aprile con un autobus da 36 posti della City Sightseeing. Stazionamento in piazza Trieste e Trento (quindi ha vinto Bellenger, i cassonetti sono stati spostati e c’è una vera e propria fermata), prima partenza alle 9.15 e poi ogni cinquanta minuti fino alle 17.35. L’ultima alle 19.05. La navetta passa per piazza Dante (qui si ferma a richiesta), il Museo Nazionale e poi ferma a Porta Piccola. Il bus si chiama Shuttle. Andata e ritorno più ingresso al Museo costa 12 euro, i bambini fino a quattro anni non pagano, dai 5 ai 25 anni sei euro. Il costo andata e ritorno senza biglietto per il Museo è di otto euro, un solo viaggio cinque euro.   

Alla presentazione hanno partecipato ovviamente il direttore di Capodimonte Sylvain Bellenger e gli assessori del Comune Nino Daniele (Cultura), Mario Calabrese (Mobilità) e l’amministratrice delegata della City Sightseeing Antonietta Sannino a lungo signora dei trasporti a Napoli. 

Il diverso approccio di Bellenger – che ai nostri occhi è apparso un Benitez del management dell’arte – è sintetizzato da un confronto con un cittadino interessato (consigliere circoscrizionale dell’opposizione) che si lamentava dell’inadeguatezza dell’amministrazione comunale. «Non sono solo le istituzioni – ha replicato Bellenger – a dover fare di più, anche i cittadini devono dare di più, non solo lamentarsi. Oggi è un giorno importante, abbiamo realizzato qualcosa di positivo e la felicità si esprime con un sorriso non col lamento. Sembra un francese, sa come vengono definiti i francesi? Un italiano di cattivo umore. Ad esempio – prosegue – perché non informa i napoletani che le carte vanno gettate negli appositi cestini così come le fontane non servono a raccogliere le bottiglie di coca-cola». E a chi gli chiede se i cestini ci siano, Bellenger risponde: «Ce ne sono 150 e ne ho ordinati altri 100. Non posso mica trasformare Capodimonte in un cestino!».

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