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Condò: «Sarri va confermato, ma deve migliorare fuori dal campo. Napoli si goda il Napoli»

Condò: «Sarri va confermato, ma deve migliorare fuori dal campo. Napoli si goda il Napoli»

Paolo Condò, editorialista de La Gazzetta dello Sport, dedica il suo pezzo stamattina in edicola alla querelle per il rinnovo di Sarri, con il Napoli che non ha ancora esercitato l’opzione di riconferma unilaterale prevista nel contratto. Un accordo che Condò definisce “cinematografico”, e che invece, visti i meriti, dovrebbe trasformarsi in “calcistico”. 

Leggiamo: «Sia come sia, l’accordo “cinematografico” con cui De Laurentiis vincolò Sarri l’anno scorso aveva un senso: il mondo è pieno di grandi allenatori “da Empoli” che non riescono ad applicare il loro calcio nei grnai club. Giusto, quindi, cautelarsi. Nell’arco di un campionato – a prescindere dal fatto che lo chiuda al secondo posto, com’è probabile, o al terzo – Sarri ha fugato questo dubbio. Il suo calcio è grande anche a Napoli».

Condò, però, riserva all’allenatore azzurro anche una tiratina d’orecchie in relazione a quello che sta intorno al campo: «Deve migliorare in ciò che circonda il puro campo, perché la comunicazione fa parte del suo lavoro: ma sono cose che si imparano, mentre l’altra è un’arte per molti versi innata. Sarri si è meritato, dunque, un contratto “calcistico”».

Il giornalista, unico italiano a votare per il Pallone d’Oro, indica a Napoli e al suo pubblico la via per continuare in questo cammino di crescita: «Questa è la stagione azzurra più bella dal periodo di Maradona, cifre alla mano ma anche calcio rimasto negli occhi. E si sta chiudendo in un clima tra il deluso e il rabbioso, sigillato da un silenzio che accentua le incomprensioni come una lente di ingrandimento. Ma è davvero questa la strada per rilanciare la sfida alla Juventus? […] Lasciar galleggiare nell’aria un dubbi, per quanto minimo, sulla continuità di Maurizio Sarri, significa minare la base di un progetto ripartito con grande slancio e già arrivato lontano. Il Napoli di De Laurentiis va discretamente bene da tempo: sia Mazzarri che Benitez hanno ottenuto risultati in linea con le forze a disposizione, anche se l’ambiente ha la pericoosa tendenza a minimizzare il passato, quasi che ripartire da zero ogni due estati innamorandosi di un nuovo condottiero implicasse il ripudio di quello vecchio».

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