Quando oggi abbiamo redatto la puntata odierna de ‘La giostra del mercato’, abbiamo parlato di Sebastien Corchia come “un giocatore da Football Manager”. Chi sa di cosa stiamo parlando, lo sa e basta. Capisce la letteratura alta di questa frase, i significati perfino affettivi che si celano dietro il rapporto tra un manager virtuale e quelli che sono i “suoi” giocatori scoperti.
Chi invece non sa, è bene che sappia. Quindi, spieghiamo. Football Manager è un gioco di simulazione manageriale calcistica, in cui gli umani impersonano un allenatore di calcio all’inglese (un manager, appunto): uno che ha il compito di guidare come di costruire, al mercato e nelle stanze dei bilanci, una squadra possibilmente vincente. Rappresenta il non plus ultra per una piccola grande nicchia di appassionati-nerd del pallone, una casta capace di vincere lo scudetto col Giulianova o di portare i turchi del Kasimpasa, quinta o sesta squadra di Istanbul, a una semifinale di Champions contro i tedeschi del Bayern.
Football Manager non è più solo un gioco. È anche un database sterminato di calciatori, utilizzato anche dai veri scout calcistici per cercare di potenziare le squadre della realtà. Si dice che l’Everton e altre squadre della Premier abbiano utilizzato o utilizzino i parametri del database, o che Preziosi abbia acquistato Veloso e Zuculini dopo che qualcuno gli aveva detto quanto fossero forti su Football Manager. O ancora, ma questa è vera e verificata, si è scritto che il figlio di un vecchio manager dei Glasgow Rangers abbia consigliato al suo papà di acquistare un giovane prodotto della cantera del Barça, tale Lionel Messi. Non gli diede ascolto.
Avete capito che chi scrive gioca a Football Manager. Lo fa da sempre, e ha effettivamente vinto lo scudetto col Giulianova (edizione 2004) e giocato (e perso, mannaggia) una semifinale di Champions con il Kasimpasa (edizione 2016). E oggi vuole e ha la possibilità di raccontare, direttamente dal futuro (virtuale, del gioco), gli acquisti che il Napoli dovrà fare in questa finestra di mercato di giugno. Ovviamente, i più giovani e forti. Quelli destinati a diventare top player veri, assoluti. Roba da valutazioni astronomiche.
Come ad esempio quella di Andrija Zivkovic, capitano del Partizan a 19 anni e vero e proprio fenomeno su Football Manager, ormai da qualche edizione. Fino a raggiungere il valore di 66 milioni di euro nella sua parabola nel Manchester City, che anche su Football Manager finisce nelle mani di Guardiola. Quello di Zivkovic è uno dei casi di quasi certezza assoluta. Perché anche nella realtà parliamo di un vero e proprio mostro di precocità, capace di esordire in massima serie a sedici anni, in Europa League pochi giorni dopo il diciassettesimo compleanno e di diventare subito dopo il capitano dei bianconeri di Belgrado. E, infine, di esordire nella Serbia a 17 anni appena compiuti. Inoltre, è un acquisto fattibile e futuribile anche dal punto di vista tattico. È un fantasista mancino, bravissimo nel giocare a destra come esterno invertito. Un vice Callejon di tecnica e classe assolute, un profilo e un piede mancino che mancano nell’organico del Napoli. Che servirebbeto davvero a Sarri, al di là delle suggestioni del gioco.
Altri calciatori offensivi consigliati dalla loro evoluzione su Football Manager sono Marco Asensio, giovanissimo fantasista dell’Espanyol in prestito dal Real Madrid e il tedesco Kevin Volland, esterno destro o seconda punta tedesca classe 1993. Di proprietà dell’Hoffenheim, squadra che rischia la retrocessione nella serie b tedesca. Non a caso, le ultime notizie parlano di un interessamento del Liverpool di Klopp e del Wolfsburg.
Gli uomini difensivi, quasi come uno sfregio alla storia, li abbiamo voluti pescare in Sudamerica. E allora, ecco due veri e propri fenomeni dal futuro: il centrale brasiliano Wallace, attualmente al Monaco ma di proprietà dello Sporting Braga; e il colombiano Éder Álvarez Balanta, ormai un evergreeen di FM che nella realtà fa il difensore centrale e all’occorrenza il terzino sinistro nel River Plate. Entrambi, secondo gli algoritmi, destinati a una carriera super con cifre a sette zeri tra costo del cartellino e stipendi. Entrambi i profili (il difensore centrale puro e il difensore eclettico) sono in qualche modo avvicinabili alle necessità di potenziamento del Napoli.
Chiudiamo con i calciatori italiani, necessariamente da considerare e monitorare anche a causa delle limitazioni “patriottiche” inserite da Tavecchio per le prossime liste da iscrivere alls Serie A. Tra i portieri, un futuro sicuro per Sportiello, Perin e Scuffet. Ma questa era facile, al di là di Football Manager. Tra i difensori, da monitorare Goldaniga del Palermo (17 presenze in Serie A già quest’anno per il 23enne ex Pisa e Perugia) e il giovanissimo Luca Pellegrini, classe ’99 di proprietà della Roma in grado di giostrare come terzino sinistro di spinta ma anche di disimpegnarsi come centrale. Un nome per il centrocampo è quello di Nicolò Fazzi della Fiorentina, che quest’anno ha iniziato la stagione parcheggiato all’Entella e poi l’ha chiusa in prestito e in festa al Crotone. Fazzi, nel futuro disegnato dal gioco, finisce a rinforzare la linea mediana di Schalke 04 e Arsenal. E quella della Nazionale, ovviamente.
Non tutto finirà così, ovviamente. La stessa storia di Corchia, vero e proprio fenomeno nel gioco e uno dei tanti nella realtà, ci dice che fidarsi è bene e non fidarsi è meglio. Possiamo dire lo stesso anche dopo aver controllato che fine abbiano fatto Alberto Grassi e Vasco Regini. Il primo al Pescara, il secondo al Cercle Bruges. Il gioco è buggato, si è sicuramente sbagliato nel valutare i loro parametri e il loro futuro. Speriamo, almeno.