Deve essere strano segnare uno dei gol più importanti della tua carriera eppure finire in secondo piano. È la storia un po’ così di Marek Hamsik, che pareggia addirittura Maradona nlla sera in cui Higuain sgretola (come l’ha fatto, poi) un record vecchio di 60 anni.
Cioè, ci vuole sfiga. Oppure devi essere Marek Hamsik, quasi un condannato a lasciare ad altri la prima pagina. Pensateci. Hamsik arriva nel 2007, insieme a Lavezzi. L’idolo delle folle partenopee, ovviamente, è l’argentino funambolico. Hamsik è sempre lì, però. Poi arriva Cavani, e che gli vuoi dire al tifoso che elegge come top della squadra uno che arriva a 29 gol in campionato. Hamsik è ancora lì, però. Poi, infine e tre anni fa, ecco Higuain. Che non c’è bisogno di dire cosa sia riuscito a fare. Hamsik, però, è sempre e ancora lì.
E in Napoli-Frosinone ha dimostrato come sappia (possa) essere decisivo nelle partite che contano. L’abbiamo anche criticato, qui sul Napolista, in occasioni di match importanti (vedi Juve-Napoli) giocati con la paura che si legge a ogni scatto, a ogni controllo, a ogni passaggio. Eppure, Hamsik ha segnato 81 gol azzurri in Serie A. Come Maradona, da centrocampista “ufficiale”. Sì, d’inserimento, ok. Ma non da attaccante o uomo offensivo. L’ha fatto crescendo come ruolo e come persona, diventando capitano e poi sempre più indispensabile a questa squadra. Da calciatore-ombra, pronto a venire fuori al sole nel momento del bisogno (spesso una battuta di caccia nell’area avversaria, preludio al gol) a uomo d’azione fondamentale. L’abbiamo scritto mille volte, quest’anno. È un difetto, sì, ma che bello è quando gira il Napoli e gira pure Hamsik. È un sistema di scambi continui. Se la squadra gioca bene, Hamsik gioca bene; ma possiamo dire che avviene pure il contrario, con lo slovacco in palla e il resto della squadra che ne trae giovamento assoluto.
E poi, diciamolo, ad Hamsik vogliamo un gran bene. La storia di Raiola che oggi ci odia perché non è riuscito a portarlo via (ne abbiamo già parlato qui), una professionalità assoluta, una bontà che qualche volta abbiamo definito addirittura esagerata (qui). Hamsik è così, ed è bello e importante. Come i gol che è riuscito a mettere insieme in queste nove stagioni.
In questo pezzo, in realtà, vogliamo solo celebrare il suo valore storico e il numero di gol, uguale a Maradona. Dopo una disquisizione, ovviamente. Però in questi giorni, che sono quelli della felicità per la Champions riconquistata (e dei record frantumati), abbiamo voglia solo di festeggiare. Hamsik, dopo Higuain. Anzi, accanto a lui. Perché Higuain ha fatto la storia, ma Hamsik è la nostra storia.
E questi sono 10 capitoli più uno. Da rivedere, tutti d’un fiato.
16/9/2007, Napoli-Sampdoria 2-0
Il primo gol. Bellissimo, ovviamente. Splendida azione della squadra, colpo di spalla geniale di Lavezzi e scambio dai e vai tra Hamsik e Zalayeta. Poi, quella finta che diventerà un marchio di fabbrica. Due a zero al futuro allenatore Mazzarri e un amore che nasce così, d’improvviso, a metà settembre.
30/3/2008 Napoli-Palermo 1-0
A stempo scaduto, un colpo di testa dal limite dell’area. La capacità fisica nello stacco e nel colpo alla palla, la capacità tecnica di piazzarla dove il portiere avversario non può arrivare. E poi, tre punti presi così. Tutti insieme, quando nessuno se l’aspettava più.
11/5/2008, Napoli-Milan 3-1
Trionfo del Napoli su una squadra Campione del Mondo. Trionfo di Hamsik, che indovina un coast to coast e batte Kalac con un tiro dal limite. Una delle prime grandi vittorie del Napoli di De Laurentiis, che arriva all’Intertoto anche grazie al suo gioiellino slovacco.
18/10/2008, Napoli-Juventus 2-1
Il gol di Amauri lancia i bianconeri, il Napoli raddrizzerà la partita con i nuovi idoli dei giorni moderni. Hamsik, che segna di testa. E poi Lavezzi, nella ripresa. Hamsik inaugura così una serie di gol ai bianconeri che continuerà fino a Napoli-Juventus 3-3 della stagione 2011/2012. Si fermerà solo in occasione del ritorno dell’annata 2008/2009.
31/10/2009, Juventus-Napoli 2-3
L’abbiamo messa tutta, questa. Prima vittoria a Torino dal 1988, rimonta pazzesca dallo 0-2. Doppietta di Hamsik, tanto per gradire. Non servono altre parole.
11/12/2010, Genoa-Napoli 0-1
Sembra un gol normale, come tanti. Invece non lo è, perché il Napoli batte per la prima volta il Genoa dal fallimento e certifica di essere squadra pronta per la lotta al vertice. Di testa, su punizione. Hamsik segna in tutti i modi.
29/11/2011, Napoli-Juventus 3-3
Ha già battuto due volte un rigore, Hamsik, e la seconda volta è andata male. Poi, ecco ancora un gol a una delle sue vittime preferite. È la rete del vantaggio, poi Pandev porterà il risultato prima sul 2-0 e poi sul 3-1. La Juve di Conte riuscirà a risorgere e volerà verso lo scudetto.
28/10/2012, Napoli-Chievo 1-0
Il Napoli di Mazzarri è diventata la rivale numero uno dei bianconeri, e questo match arriva dopo la sconfitta a Torino. Match bloccato, Chievo arroccato. Gran giocata e gran sinistro di Hamsik per sbloccare il match.
25/8/2013, Napoli-Bologna 3-0
Hamsik segna due gol nell’esordio assoluto del Napoli di Benitez che si presenta al meglio ai suoi tifosi. Questa è la seconda rete, nella ripresa, a risultato già acquisito. Un grande avvio di stagione per lo slovacco, poi infortunatosi e costretto a perdere una buona parte di stagione e a disperdere l’investimento del tecnico spagnolo che lo interpretava come trequartista di manovra.
3/5/2015, Napoli-Milan 3-0
Un anno fa, e sembra passata una vita. Il Milan, al secondo minuto, ha un rigore contro e un uomo in meno. Higuain sbaglia il penalty, i rossoneri si arroccano e la partita sembra stregata. Poi però ecco Hamsik che indovina il corridoio con un destro radente il palo. Finirà in gloria, per quella sera.
14/5/2016, Napoli-Frosinone 4-0
È il gol della Champions, prima che questa diventasse la partita di Higuain. È un gol di forza, in area, col sinistro. Di rabbia, pure. Il gol di un capitano.