Borussia Dortmund-Wolfsburg era una partita caratterizzata dall’attesa. Non tanto per il risultato (al Bayern manca un punto per conquistare matematicamente la quarta Bundes di fila), quanto per la reazione del Westfalenstadion a pochi giorni di distanza dal comunicato del club giallonero, che aveva annunciato la volontà del capitano di Mats Hummels di lasciare il club e di unirsi al Bayern Monaco. Una trovata comunicativa che aveva trovato l’appoggio incondizionato e l’applauso de Il Napolista.
Ebbene, la reazione è stata a due facce: perché da una parte ci sono stati i tifosi che sono passati sopra la scelta di Hummels, mentre dall’altra non sono mancati momenti di contestazione. Uno striscione chiedeva ad Hummels di «andare via subito» senza attendere la scadenza naturale del contratto, mentre alcune parti dello stadio hanno ricoperto Hummels di fischi ad ogni tocco di palla.
Il difensore tedesco ha preferito minimizzare e sdrammatizzare quanto avvenuto in campo e sugli spalti: «Ho visto da dove provenivano i fischi, non erano tifosi veri, ma solo un gruppo di circa 300 persone che non mi ha mai particolarmente amato. E che usano lo stadio come un palcoscenico per sfogare la loro rabbia repressa».
Hummels è stato difeso dal suo allenatore Thomas Tuchel, che ha avuto parole d’elogio per chi, all’interno del Westfalenstadion, ha voluto onorare il capitano con un applauso dopo otto anni al club. «Non era difficile immaginarsi qualche contestazione nei confronti di Hummels, però l’atmosfera è stata ambivalente. Le sue giocate hanno prima attirato fischi, poi la maggioranza dei tifosi ha cercato di soffocarli con la loro voce e i loro applausi. Non è una situazione piacevole giocare in questo tipo di atmosfera per il nostro capitano nel proprio stadio, ma Mats ha sempre saputo che sarebbe stato difeso dalla squadra. Questo gli ha permesso di offrire anche oggi una buona prestazione».