ilNapolista

Klaassen è perfetto per il calcio estetico di Sarri, dovrà essere “italianizzato”

Klaassen è perfetto per il calcio estetico di Sarri, dovrà essere “italianizzato”

Amsterdam, 31 marzo 2015. Una nazionale olandese in grandissima difficoltà nelle qualificazioni europee ospita all’ArenA, per un’amichevole, la Spagna campione d’Europa in carica. Una di quelle cose del tipo “continuiamo così, facciamoci del male” contro una squadra nettamente più forte e più pronta. E invece, va diversamente. Gli olandesi vanno in vantaggio con De Vrij che incorna benissimo in porta sugli sviluppi di un’azione d’angolo. Poi, addirittura raddoppiano. Segna un biondino, primo gol per lui alla sua seconda presenza in Orange. Non è un gran gol, a dir la verità: passaggio di Willems che taglia l’area e la difesa spagnola, primo tiro respinto dal portiere Casillas e poi tap-in. La prima e la seconda conclusione sono sempre sue, del biondino. Si chiama Davy Klaassen. Al primo tiro verso la porta, cerca di opporsi il numero due spagnolo. Lui ha qualche presenza in nazionale in più, e si chiama Raul Albiol. Forse Napoli era già nel destino di Klaassen, solo che ancora nessuno poteva saperlo. 

View post on imgur.com


Si è tanto parlato, abbiamo pure tanto parlato di questo Klaassen. Però, in realtà, conosciamo e abbiamo visto pochissimo di e su di lui. Il nostro è più un sentito dire. Le frasi classiche: un buon talento, un calciatore da seguire con attenzione, acerbo ma dalle grandi doti. Sì, ok, ma chi è e cosa fa questo Davy Klaassen? Qual è il suo ruolo in campo? E, soprattutto: nel caso di un suo acquisto da parte del Napoli (sarebbe il terzo olandese della storia azzurra dopo Krol e De Guzman), dove potrebbe essere piazzato nello scacchiere tattico che ormai sarri sembra aver cucito addosso a questa squadra?

Cominciamo con la definizione “ufficiale” che comunque ha un peso molto limitato e limitativo nel calcio di oggi. Davy Klaassen è un trequartista, un numero dieci classico. Vale a dire, per essere sintetici, un calciatore in grado di giostrare come regista offensivo un passo indietro rispetto alla prima punta o all’eventuale coppia offensiva, soprattutto in posizione centrale. Un ruolo che, in qualche modo, rimanda a vecchie infatuazioni sarriane: Saponara vi dice qualcosa? 

Questa la sua collocazione ideale ma c’è anche tanto altro. Intanto, la capacità (dimostrata lungo l’arco della carriera) di poter giostrare anche come mezzala. Un ruolo à la Hamsik, giusto per chiarire e per semplificare. Ha interpretato diverse volte questa posizione in campo con l’Ajax che è la squadra della sua vita: dal 2004 nel settore giovanile, dal 2011 aggregato alla prima squadra con risultati e rendimento in continuo crescendo. Dalle 4 presenze della prima stagione, a 18 anni appena compiuti (è nato nel febbraio del 1993) fino alle 31 di quella appena conclusa (male), con 13 gol in Eredivise e il premio di miglior giocatore del campionato.

Bei numeri, età verde, una carriera in ascesa. Klaassen è un classico calciatore olandese, per la capacità di esplosione immediata (titolare da tre stagioni e capitano dell’Ajax nonostante abbia solo 23 anni), ma qui fa tanto il sistema young oriented del calcio dei Paesi Bassi, e per le diverse possibilità che concede ai suoi allenatori in quanto a posizioni da ricoprire. Verrebbe da dire un calciatore totale ma quando il termine si riferisce all’Olanda sembra sempre abusato. 

Per il resto, restano da sottolineare quelle che sono le sue caratteristiche tecniche indipendenti dal ruolo in campo. Klaassen ha un cognome quasi onomatopeico del suo modo di giocare. Che, giusto per non utilizzare il termine “classe” e risultare banali, può essere rapportato al concetto di eleganza. E di estetica, che in qualche modo si abbina perfettamente con il Napoli di Sarri. Klaassen ha eccezionali capacità di lettura del gioco, soprattutto con la palla tra i piedi e in appoggio sugli inserimenti dei compagni. Gioca fondamentalmente di destro, ma non disdegna l’utilizzo dei piede sinistro. E poi, da buon trequartista e calciatore totale, utilizza il campo in tutta la sua ampiezza. Indifferente, infatti, la scelta di posizionamento orizzontale sul centrodestra o sul centrosinistra, pur partendo da un concetto di libertà di movimento che un eventuale inserimento nel centrocampo a tre del Napoli, in un ruolo di vice-Hamsik, non potrebbe garantirgli.

In caso di arrivo a Napoli, il lavoro di Sarri si dovrà concentrare soprattuto su questo aspetto: disciplinare un talento che c’è, ed è ben visibile, all’interno di un sistema e di un ruolo che non permettono grandi spazi di movimento. Cioè, spieghiamo: un eventuale ruolo di vice-Hamsik non limiterebbe la sua inventiva, ma in qualche modo lo costringerebbe a un lavoro supplementare che non gli è stato mai richiesto dall’Ajax e dal suo mentore De Boer (a proposito, si è dimesso: un altro segnale in chiave-Napoli). Anche e soprattutto alla luce dei compiti difensivi che una linea mediana come quella azzurra rende necessari.

La conclusione è semplice, e l’affidiamo a qualche frase e un video: un Klaassen razionalizzato e inserito nel nostro campionato, e in un sistema tattico come quello di Sarri, potrebbe diventare il perfetto alter ego di Hamsik. Anzi, pure con una certa dose di tecnica in più dal mero punto di vista del controllo e della gestione del pallone. Rappresenterebbe una bella scommesse, soprattutto per un tecnico amante dell’estetica come Sarri. Anche perché, non a tutti capiterebbe di avere una mezzala che sa fare cose così.

ilnapolista © riproduzione riservata