Immaginiamo insieme la scena: Manuel García Quilón, procuratore di Reina, Albiol e Callejon, che arriva al Camp Nou. Che bussa, magari al citofono e mentre si sistema la cravatta. Che entra, e tira fuori dalla borsa il campionario con tutti i suoi prodotti. Come un rappresentante della Folletto o del Bimby, che poi sono della stessa casa produttrice.
Venghino siori venghino, lo diciamo alla napoletana: Quilón tene a rrobba bella. Perché non solo i portieri, ma anche gli altri ruoli sono presenti nel catalogo del procuratore. Leggiamo, ancora: «L’agente rappresenta altri calciatori interessanti: il terzino sinistro Filipe Luis (Atlético), il centrocampista Javi Garcia (Zenit St Petersburg) e l’attaccante José Callejón (Napoli). Tre calciatori che potrebbero fare a caso del Barcellona. Soprattutto Callejon se, come sembra, i blaugrana hanno intenzione di rinforzare il reparto d’attacco».
Per l’ultima parte del pezzo, però, ci siamo offesi. Perché Reina va al Barça, insieme a Callejon. E Albiol? No, perché «le sue caratteristiche non sembrano essere adatte per il club». Lui non è incluso nel pacchetto. Che peccato.