Che Paul Pogba sia il calciatore più forte della serie A insieme con Gonzalo Higuain non ci piove. E nemmeno c’è da dubitare che sia il giocatore con la quotazione più alta, per lui il Barcellona potrebbe andare in tripla cifra. È uno straordnario atleta, uno degli errori più clamorosi (se non il più clamoroso) della carriera di sir Alex Ferguson. Pogba quest’anno con la dieci sulle spalle è stato un protagonista del campionato conquistato dalla Juventus, seppure dopo un inizio incerto.
Quel che ci ha colpiti è che oggi la Gazzetta dello Sport sul proprio sito dedica una notizia, con una enfasi non indifferente, al numero di palloni toccati da Pogba in Juventus-Carpi (non proprio un big match, peraltro a campionato concluso): “126 palloni in novanta minuti: numeri da fenomeno”. Che la dice lunga sul diverso trattamento mediatico riservato ai giocatori bianconeri. Perché – siamo seri – 126 palloni toccati in una partita non sono numeri da fenomeno. E lo scriviamo anche perché nel Napoli quest’anno abbiamo avuto un calciatore – Jorginho – che ne ha addirittura toccati 218 in Verona-Napoli e si è guadagnato le gucciniane due colonne sul giornale. Nella seconda parte della stagione, Jorginho -come il gioco del Napoli di Sarri – è calato. Eppure nelle ultime partite, Jorginho di palloni ne ha toccati 182 a Palermo, 161 in casa contro il Genoa, 130 al San Paolo contro il Verona. Un elogio per lui è arrivato quest’inverno dal sito squawka.com. Con questo ovviamente non intendiamo dire che Jorginho è più forte di Pogba, non siamo folli, intendiamo solo sottolineare la differente attenzione mediatica.