La splendida prestazione di Marek Hamsik in Russia-Slovacchia ha sollevato un “dilemma tattico”: in quale posizione il capitano azzurro ha reso così, così bene? Si è (ri)parlato di Benitez, di quel ruolo di trequartista centrale nel 4-2-3-1 che ha in qualche modo tarpato le ali al calciatore slovacco, “rinato” dopo una stagione da terzo centrocampista, per brevità mezzala, nel Napoli di Sarri.
Quindi, è partito immediato l’interrogativo: Hamsik è il migliore in campo in una partita discretamente importante (fase a gironi dell’Europeo, difficile trovare di meglio nonostante un avversario non proprio trascendentale) pur avendo giocato in quella posizione che gli stava avvelenando la carriera? La risposta non è definitiva, né certa. Possiamo dire sì, ma possiamo anche dire che non è propriamente così.
Iniziamo dal modulo della Slovacchia, scesa in campo a Lille con un 4-1-4-1 asimmestrico. Lo studio posizionale della partita, infatti, ha visto la squadra di Kozak sbilanciare molto la spinta sugli esterni dalla parte destra, con Pekarik (nominalmente terzino) e il centravanti Mak sempre molto alti e praticamente sulla stessa linea. Questa è stata una scelta ben precisa da parte del ct, e te ne accorgi consultando il dato della distribuzione offensiva secondo la linea orizzontale: la Slovacchia, infatti, ha sviluppato il 42% del suo gioco a partire dalla fascia destra. Sotto, la rappresentazione grafica dello schieramento e dello scompenso percentuale tra i due out nella costruzione del gioco.
Una decisione comprensibile da parte di Kozak che ha fatto esattamente il contrario rispetto a Sarri: il tecnico del Napoli ha impostato un gioco di possesso che deve sfruttare la maggior qualità dei calciatori della sua zona sinistra (Hamsik, Ghoulam e Insigne); quello della Slovacchia, una squadra che lascia all’avversario il controllo della palla (65% di possesso per i russi ieri pomeriggio) e preferisce ripartire utilizzando i calciatori meno dotati, in modo da svuotare il campo nelle zone occupate dai calciatori più forti. Che sono Hamsik e Weiss, non a caso i due goleador di ieri. E che a loro volta hanno nella loro zona di campo anche Duda (il numero 8 degli slovacchi), che in posizione centrale rappresenta il vertice alto, il riferimento offensivo del triangolo di centrocampo composto poi dagli italiani Hamsik e Kucka.
Il modulo è dunque ibrido, quindi non è giusto parlare di Hamsik come trequartista centrale del 4-2-3-1. O meglio, non è giusto in senso assoluto: il capitano slovacco, infatti, a differenza di quanto avviene nel Napoli, agisce in una zona di campo effettivamente più centrale che spostata a sinistra. Questa difformità è visibile nelle due mappe percentuali che vi proponiamo sotto: la prima fa riferimento a una partita campione del Napoli (nella fattispecie, Lazio-Napoli), la seconda è redatta invece rispetto ai dati di Russia-Slovacchia.
Il resto dell’analisi sulla prestazione di Hamsik vive di dati eccellenti: 5 tiri sui 9 della Slovacchia, l’assist decisivo per il gol di Weiss, 52 palloni giocati (massimo dato dell’intero undici slovacco) e pure un grande contributo difensivo (3 palle intercettate o spazzate, una palla recuperata e 2 duelli one-to-one su 3 vinti). Ridurre tutto questo a una posizione in campo nello scacchiere di Kozak è profondamente sbagliato: la centralità di Hamsik nel progetto tattico della Slovacchia è pressoché assoluta, ben diversa da quella cucitagli addosso da Sarri nel Napoli. In azzurro, il numero 17 è una parte importante di un ingranaggio “fisso”, per posizioni e schemi; in nazionale, tutto passa da Hamsik e per Hamsik. Che è il calciatore migliore, e segue l’evolversi del gioco partendo da una posizione che deve essere per forza più centrale. In un 4-2-3-1 come in un 4-3-3 o in un 4-4-1-1, che poi è dire e scrivere più o meno sempre la stessa cosa. La grande differenza rispetto al ruolo ricoperto nel biennio di Benitez sta proprio nell’utilizzo continuo della risorsa Hamsik nella costruzione di gioco: Hamsik è mezzo e fine, oggi. E sente e interpreta bene questa possibilità. Al di là dei numeri di un modulo.