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Il Gennaro Rambone politico, né di destra né di sinistra, che citava Ortega Y Gasset

Il Gennaro Rambone politico, né di destra né di sinistra, che citava Ortega Y Gasset

Il 12 giugno del 2010, dopo 4 giorni di ricovero, a causa di una grave insufficienza respiratoria, patologia di cui soffriva da tempo, ci lasciava Gennaro Rambone, calciatore ed allenatore di squadre italiane, preparatore atletico di primo livello, giornalista e simpatico opinionista sportivo delle trasmissioni dedicate al Napoli dalle principali emittenti locali campane. Un vero mito, per noi autentici tifosi del Napoli, che ancora ricordiamo il suo “miracolo sportivo” compiuto in qualità di allenatore, con Bruno Pesaola direttore tecnico, nel campionato sportivo 1982-1983 quando da subentrato, a Giacomini, riuscì a salvare il Napoli da una sicura retrocessione in serie B.

Per gli amici del Napolista e per gli appassionati della squadra azzurra, vorrei tracciare, un profilo di un Gennaro Rambone, poco conosciuto, quello del meridionalista, vicino alle posizioni storiche, culturali e politiche di Angelo Manna e del politico, candidato con scarso successo, alle elezioni politiche per la Camera dei deputati nel collegio Napoli Caserta sotto le insegne della Lega delle Leghe, schieramento politico nato nell’ottobre del 1991 con il nome Lega Nazional Popolare, grazie al congresso di fondazione avvenuto a Pomezia. Movimento politico che aveva tra i principali esponenti personaggi della destra radicale come Stefano Delle Chiaie e Adriano Tilgher, il già citato Angelo Manna, composto da esponenti provenienti dal mondo dell’ex Movimento Sociale Italiano ma anche dalla sinistra come nel caso dell’ex onorevole socialista lucano Domenico Pittella, padre di Gianni, eurodeputato del Pd e di Marcello, attuale presidente della regione Basilicata.

Se ascoltiamo, con la massima attenzione, l’intervento di Gennaro Rambone, al congresso del Fronte del Sud, svoltosi a Napoli, il 28 ottobre del 1992, ed anche per questo ringraziamo il florido archivio di Radio Radicale, scopriamo la grande passione politica del mister. Un uomo che non si sentiva né di destra, né di sinistra, ma era rivolto a guardare avanti, alla complessa società che si stava sviluppando nella fine del secolo scorso. Chiaro ed evidente il riferimento a Josè Ortega y Gasset che dichiarava: essere di destra è, come essere di sinistra, una delle infinite maniere che l’uomo può scegliere per essere un imbecille. Da padre di famiglia, da uomo di sport, si rivolgeva ai giovani, invitandoli a non rimanere prigionieri delle parole d’ordine dei partiti di sinistra e delle faziosità dei partiti di destra e a combattere le ingiustizie di sistema che li costringe alla eterna disoccupazione.
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