Grande esordio per l’Italia di Conte, che supera il favorito Belgio per 2-0. Un gol per tempo, a segno Giaccherini e Pellé.
Nel primo tempo, è sfida continua tra il talento individuale del Belgio e l’organizzazione tattica dell’Italia: i fenomeni in maglia rossa sono anarchici, si muovono a loro gusto e piacere, mentre i soldatini azzurri (in maglia bianca) rispettano tutte le consegne di un selezionatore che ha preparato un piano di gioco e lo adopera alla lettera, sempre, punto per punto. Dalla parte dell’Italia, però, c’è una difesa in grado di gestire al meglio ogni pallone che supera la trequarti. Il gol di Giaccherini squassa la partita: l’Italia, alla terza verticalizzazione, colpisce una difesa belga alta e distratta, e soprattutto un Alderweireld fuori posizione. Eccezionali, comunque, il lancio di Bonucci e il controllo a seguire del centrocampista del Bologna, poi freddissimo a indovinare il diagonale che batte Courtois. Il Belgio organizza la reazione, un movimento a incrociare di De Bruyne libera il biondo trequartista al tiro, ma è (ancora) Giaccherini l’uomo decisivo. Al 36esimo, incredibile occasione sprecata da Pellé: il centravanti azzurro, generosissimo, è solo a centro area dopo un batti e ribatti; il colpo di testa è a botta sicura, praticamente a porta vuota. Ma è di poco a lato rispetto alla porta belga.
Nella ripresa, il Belgio aumenta gradualmente i giri del motore mentre l’Italia decide di attivare la trincea. È la scelta giusta, perché i Diavoli Rossi mancano di una reale organizzazione offensiva mentre l’Italia ha un piano difensivo assolutamente perfetto. Le occasioni, infatti, sono tutte degli azzurri: ancora Pellé di testa, stoppato dall’eccezionale Courtois. Poi Immobile, subentrato ad Eder, che spara di destro dopo una grande azione personale palla al piede. In mezzo, l’assedio privo di costrutto di un Belgio che va avanti inserendo attaccanti: entrano Origi, Mertens, Ferreira Carrasco. Due le vere chance che fanno tremare Buffon: un tiro di Lukaku larga di pochissimo e un colpo di testa di Origi su errore in marcatura di Barzagli. Con il passare dei minuti, l’Italia prende consapevolezza che l’impresa non solo è possibile, ma che anche il raddoppio non è un’utopia. Ed ecco puntuale il gol, in contropiede, come da miglior tradizione italiana. Immobile tiene ancora alto la ripartenza, apre su Candreva che crossa. Pellé si scrolla da dosso gli errori e sfonda la porta. Delirio Italia, Conte inizia col piede giusto.