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Il prossimo campionato e la Juventus: non consideriamola imbattibile

A leggere i giornali, in questo periodo – tra esaltazioni del mercato bianconero e lodi sperticate alla insuperabile difesa della squadra di Allegri in versione nazionale – sembreremmo avviarci all’ennesimo torneo nel quale si giocherà per il secondo posto. La stessa dirigenza bianconera, nel suo costante individuare la Champions League quale obiettivo principale per la prossima stagione, sembra palesare il retropensiero che, in ragione del vantaggio competitivo accumulato sulle rivali, il sesto scudetto consecutivo sia di fatto stato archiviato già a giugno.

Io non condivido assolutamente questa impostazione, che è frutto di semplificazioni giornalistiche tese ad assecondare il potere mediatico della squadra degli Agnelli, a scapito della realtà dei fatti che, credo invece, vadano analizzati con maggiore obiettività. I bianconeri sono e restano, certamente, la migliore squadra italiana; ma da qui ad archiviare il torneo prima che sia iniziato ce ne corre.

Insomma, in chiave Napoli, e non solo, io dico che bisogna crederci! Non in ragione di logiche fideistiche, ma in conseguenza di quello che ci ha detto lo scorso campionato (del quale occorre fare una analisi seria) e di quello che si sta delineando sul mercato. Innanzitutto, lo scorso campionato va visto nella sua organicità. I problemi palesati dalla Juve nella prima parte, cosi come la forza prepotente mostrata nella seconda, vanno pesati e considerati entrambi nell’analizzare la forza e le potenzialità della squadra. Tenere conto solo dello storico record delle 27 vittorie su 28 partite, rimuovendo il resto, appare del tutto arbitrario. Infatti, se analizziamo obiettivamente il torneo della squadra di Allegri, nei suoi dettagli, rileviamo che: le difficoltà della Juve non si sono limitate certo alle sole prime 10 giornate. Per un lungo periodo successivo a queste, infatti, la Juve, pur vincendo a ripetizione, ha parecchio stentato. Alcune partite (cito Empoli, Frosinone, Milan, Fiorentina, ma ce ne sono state molte altre) sono state davvero brutte, vinte di misura, giocando malissimo, con pochissimi tiri in porta e parecchi miracoli di Buffon.

Vi è stato poi lo spartiacque della partita col Napoli, che si può tranquillamente annoverare tra le molte che i bianconeri non meritavano assolutamente di vincere. Dopo vi è stata la discesa, caratterizzata da un calendario molto agevole, nel quale sono state affrontate molte squadre senza più reali obiettivi e si sono verificati i famosi “aiutini”, qualcuno dei quali, senza scadere nel vittimismo, parecchio strategico (derby della Mole). Su questo aspetto del calendario una ulteriore considerazione va fatta: la Juve, per tutto il campionato, non ha mai avuto due scontri diretti di fila: cosa non da poco.

Se a tutte queste considerazioni aggiungiamo che il prossimo sarà un anno post europei, sempre molto difficile per i calciatori italiani (che sono la chiave di volta della Juve), che non ci sarà Marchisio per mezzo campionato e che c’è da conseguire con massimo vigore lo sbandierato obiettivo di vincere la Champions, appare palese che la strada, per la Juve non appare proprio in discesa.

Poi c’è il Napoli. Qui vi propongo le seguenti riflessioni che mi portano a ritenere che vi siano tutte le possibilità di migliorare lo score dell’ultimo campionato e contendere lo scudetto ai bianconeri: 1) il Napoli sta conducendo un mercato, a mio avviso, molto intelligente; che, senza apportare stravolgimenti, sembra concretamente teso a colmare le lacune dell’organico; 2) il gioco di Sarri, con un organico migliorato da pochissimi inserimenti, secondo me l’anno prossimo risulterà ancora più bello e redditizio. 3) va rigettato l’assunto che il Napoli abbia bisogno di grandi campioni (che in Italia non vengono) per azzerare il gap. Il Napoli, di campioni, magari giovani, ne ha infatti già a iosa. Vi invito a guardare le partite degli europei: scoprirete che i nostri calciatori sono quasi tutti punti di forza delle loro nazionali, e risultano spesso i migliori in campo. Chi di voi, non conoscendolo, se vedesse all’opera Strinic – che è un titolare della Croazia al pari di tanti acclamati campionissimi dei top club europei – non consiglierebbe di acquistarlo?. Non parliamo, poi, di Hamsik e Mertens.

Il tutto senza contare che noi abbiamo (speriamo) un certo Higuain: uno dei 3 attaccanti più forti al mondo, oltre che uno dei pochissimi “veri” top player che calcano i campi della serie A. Certo, l’argentino forse non farà di nuovo 36 gol, ma segnerà, e tanto. Come sempre. Queste considerazioni, chiaramente, non valgono solo per il Napoli. La stessa Roma, con Spalletti e gli acquisti di gennaio a pieno regime, può e deve crederci.

In conclusione, occorre contrastare con ogni mezzo questa visione “Juve imbattibile”, che viene proposta dai giornali in maniera interessata, con l’obiettivo di farla accettare a sportivi e tifosi in in maniera acritica. Ciò crea quella melassa mediatica che porta molte squadre ad affrontare la Juventus con la recondita convinzione con non sia quella la partita da vincere, perché, appunto, sono imbattibili. Per ridurre il gap, oltre a rafforzare la squadra, dobbiamo perciò sperare in un campionato con molte squadre competitive: Inter, Milan, Fiorentina, e Lazio incluse. Finchè queste squadre saranno deboli, gli stessi media non avranno alcun interesse a proporre schemi differenti. Se le grandi storiche sono in crisi, lo strapotere juventino conviene a tutti. In fondo, si sa, sempre meglio il vecchio padrone che uno nuovo.

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