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Da Maradona a Bonucci, perché non ce la faccio a tifare Italia

Da Maradona a Bonucci, perché non ce la faccio a tifare Italia

Il tifo, si sa, è questione di cuore e, spesso, non è possibile spiegare perché si tifa per una squadra piuttosto che per un’altra. Non mi sono, infatti, mai spiegato il perché della mia sviscerata passione per l’azzurro del Napoli contrapposta alla totale indifferenza nei confronti dell’azzurro della nazionale. Dal momento, però, che per la selezione di mister Conte questa indifferenza si è tramutata in “anti-tifo”, stasera mi sono interrogato sui motori inconsci che guidano questa mia sensazione probabilmente simile a quella che provano i Napoletani tifosi della juventus.

La prima risposta che mi sono dato è che, quasi certamente, la mia indifferenza nei confronti della nazionale italiana risale a ventisei anni fa e trova origine e radici l’otto luglio del ’90. Era la finale dei mondiali delle notti magiche, era la notte di Argentina Germania, era la notte di quell’”hijos de puta” scandito a chiare lettere in mondovisione. Le cronache riporteranno, negli anni successivi, che era abitudine dei tifosi di Roma tifare l’inno avversario. Chi ha memoria di quella sera sa perfettamente che quei fischi erano rivolti non già a un motivo musicale simbolo di un paese ma, piuttosto, a un uomo simbolo di una città. Ecco, in quel momento, i tifosi di Roma mi fecero passare la voglia di tifare insieme con loro e con tutti gli altri innumerevoli italiani che da casa condividevano quei fischi, per la loro stessa squadra. Quella sera feci il tifo per l’Argentina. Come spesso accade, al fischio finale, rimasi deluso.

La cosa che però non mi spiegavo appieno era come mai l’indifferenza si fosse potuta tramutare in avversione. La spiegazione l’ho trovata nella formazione. Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini. Mi sono fermato e mi sono reso conto che, forse sarebbe bastato questo a spiegare tutto. Era esattamente l’odiato blocco difensivo che avevo disprezzato per un anno intero. Dopo un anno di disprezzo, sarebbe stato impossibile tifare per quegli stessi nomi. Quando ho riflettuto allora sul fatto che avrei potuto assistere a una scena nella quale Mertens la metteva alle spalle di Buffon dopo aver ubriacato la trinità difensiva bianconera, ho iniziato a sperare davvero che questo potesse accadere e di conseguenza a tifare inconsciamente per la squadra in maglia rossa. Come spesso accade, a fine partita, sono rimasto deluso.

Questa sensazione si è amplificata osservando il prescritto mister Conte in panchina che sbraitava e sanguinava. La speranza di poter sostenere la tesi che senza protezioni italiche, tutto sommato, non sia in grado di ottenere risultati degni di nota ha fatto si che la mia speranza di assistere a una doppietta di Fellaini crescesse di minuto in minuto durante la partita. Come spesso accade, al novantesimo minuto, sono rimasto deluso.

Il colpo di grazia alla mia voglia di tifare per gli azzurri in maglia bianca l’hanno dato i cronisti Rai. Dal momento che sono tra quelli che pagano in canone, ho infatti deciso di dare un senso a questa spesa e seguire la partita sulle reti del servizio pubblico. Premesso che non sono attendibile in quanto non sono un grande estimatore di Leonardo Bonucci e che, se fosse nella mia cerchia di amici probabilmente non lo inviterei a giocare a calcetto il giovedì, la continua e ingiustificata esaltazione del centrale della nazionale e della Juventus ad ogni singolo, benedettissimo, intervento, compresi quelli più banali, ha generato in me un senso di repulsione che mi ha fatto iniziare a sperare in una qualche papera grossolana del malcapitato e incolpevole ragazzo di Viterbo. Come spesso accade, quando lo stadio si è svuotato, sono rimasto deluso.

Probabilmente i motivi dell’avversione sono anche altri, molteplici e di diversa natura ma, almeno, adesso so che quel senso di colpa che accompagna la mia incapacità di tifare per la nazionale italiana, tutto sommato ha una origine e una spiegazione razionale.

Nonostante il tifo sia una questione di cuore.

#forzanapolisempre

@mendo154

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