Quando, a inizio giugno, la scuola finisce, le uniche mamme a tirare un sospiro di sollievo sono quelle dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia, che va avanti fino alla fine del mese, offrendo, in accordo con il Comune di Napoli, anche il servizio di refezione scolastica e dunque l’orario prolungato pomeridiano. Questo avviene in tutte le scuole materne, comunali e statali, tranne, sembrerebbe, in una. Alcuni genitori della scuola materna del plesso Cinquegrana dell’Istituto Comprensivo Nevio di via Torre Cervati, infatti, segnalano al Napolista che il primo giugno scorso, all’esterno delle classi, è comparso un cartello attraverso il quale la scuola avvertiva la platea scolastica che dal 10 giugno il servizio di refezione sarebbe stato interrotto, e l’uscita da scuola anticipata alle 13.
Decisione legittima, penserà qualcuno, la scuola avrà i suoi motivi, che, però, sembrerebbe non siano stati spiegati ai genitori, come non sono dettagliati nel cartello manoscritto.
A complicare le cose una circostanza: da quest’anno, il Comune ha cambiato le modalità di pagamento del servizio di refezione, chiedendo alle famiglie di bambini frequentanti scuole materne di anticipare, nel bollettino di ottobre, anche il pagamento del servizio relativo al mese di giugno.
Il costo della refezione del mese di giugno, dunque, dai genitori della Cinquegrana è già stato sostenuto, anche se non ne usufruiranno, nonostante il Comune lo garantisca nelle altre scuole.