Il gol di Perisic a pochi minuti dalla fine chiude il disegno di un Europeo che sembra davvero destinato a stupire. Qualcuno, però, non ha colto il lato vagamente meritocratico di quanto sta accadendo in Francia, andando in qualche modo a contestare la formazione del tabellone. Che, al momento, prevede tutte dalla stessa parte Spagna, Italia, Francia, Germania e Inghilterra. Ovvero, le cinque grandi riconosciute del calcio continentale: 9 titoli europei e 11 mondiali, tanto per gradire.
È un’anomalia, ma è un’anomalia tutta meritocratica. La formazione degli accoppiamenti, infatti, nasce dalle “toppe” prese dalle grandi squadre. Se non vogliamo definirle grandi squadre per avallare in qualche modo il risultato del campo, chiamiamole “teste di serie” e utilizziamo quindi un criterio oggettivo. Ebbene: Spagna, Inghilterra e Belgio non sono arrivate prime nel girone. Tre su sei, il 50%. Un numero che ha fatalmente sbilanciato il tabellone. E che, ironia della sorte, ha portato una delle due squadre più forti non teste di serie (l’Italia) a dover in qualche modo “maledire” la vittoria nel proprio raggruppamento.
L’altra squadra non testa di serie più temuta, invece, coglie un risultato storico e fa un colpaccio in chiave-tabellone. La Croazia, che ieri sera ha battuto la Spagna, si ritrova dall’altro lato del tabellone. Insieme, per il momento, a Svizzera, Galles e Polonia. Potrebbero aggiungersi a questo gruppo Belgio e Portogallo, in caso di vittorie contro Svezia e Ungheria, ma la sostanza non cambierebbe di molto. I Diavoli Rossi battuti dall’Italia sono apparsi poca cosa, i lusitani hanno messo insieme appena due punti dal doppio match contro Islanda e Austria (!). Quindi, come dire: Croazia che può già iniziare a preparare la grande occasione, con un’autostrada vera e propria verso la finale di Parigi.
Chi protesta non riesce a riconoscere quanta meritocrazia ci sia dietro questi risultati: perché la Croazia ha vinto contro la Spagna e il Galles ha trionfato nel girone dell’Inghilterra nonostante la sconfitta con i cugini. In caso di risultati “normali”, ovvero di primo posto per le squadre di Del Bosque e Hodgson, parleremmo di un tabellone assolutamente “normale”. Con Spagna, Inghilterra e magari anche Belgio da una parte e Italia, Germania e Francia dall’altra. Con una Croazia in più, certo, ma questo è il risultato inevitabile del sorteggio dei gironi.
Chi aveva (maliziosamente) pensato a un Europeo su misura per i padroni di casa (che affronteranno una terza agli ottavi, ma incontreranno già ai quarti la vincente di una sfida con dentro l’Inghilterra ) ha dovuto fare i conti con i giochi crudeli di uno sport che pure ai massimi livelli non riesce più a essere del tutto prevedibile. La stessa Germania campione iridata dovrà superare un ottavo teoricamente semplice (le avversarie papabili sono l’Albania o la Slovacchia di Hamsik), ma poi dovrà necessariamente fare i conti con la vincente di Italia-Spagna. Un solo posto in semifinale per queste tre squadre, mentre l’altra parte esatta del tabellone mette lo stesso premio in palio per una tra Svizzera, Polonia, Croazia e una terza classificata. Sembra un complotto, è la realtà disegnata da un Europeo a 24 squadre. Che nel segno della meritocrazia aveva eliminato una pessima Olanda nonostante le maniche larghissime delle qualificazioni. E che non sta facendo altro che continuare allo stesso modo. Quindi, benissimo.