Le trattative del mercato azzurro (secondo i giornali) del 7 luglio.
Un mese e un giorno di ritardo rispetto al vero anniversario dello Sbarco in Normandia, ma siamo su quei livelli lì. La Gazzetta dello Sport scrive del mercato del Napoli, e scrive dei probabili motivi per i quali tanti calciatori dicano no al Napoli. È un attacco in piena regola ai metodi di lavoro del presidente del Napoli, reo (secondo il quotidiano milanese) di mettere il freno a tutte le trattative del Napoli.
Leggiamo: «Un gran lavoro quello di Cristiano Giuntoli, sempre bloccato dal presidente al momento del dunque. I motivi? Su tutti, l’aspetto economico con annessi diritti di immagine. Per De Laurentiis i giocatori degli altri hanno un costo eccessivo, mentre per i suoi non intende fare sconti a nessuno. Talvolta, le trattative si arenano per pochi milioni di euro o per un contratto pubblicitario non ceduto». Vero o no che sia, la Gazzetta cavalca e ricalca con questo articolo le critiche dei detrattori nei confronti della proprietà azzurra, salvo poi richiamare una parte delle truppe a bordo quando si inizia a parlare di rinnovi, l’altro caso spinoso in casa Napoli. Proprio il quotidiano milanese scrive infatti del nuovo accordo «già fatto» con Albiol e Callejon: dalla Spagna, infatti, fanno sapere che il difensore rinnoverà a breve con un triennale da 2.5 milioni a stagione. Prima, però, toccherà al numero sette. Riscendono di nuovo in campo i soldati sull’altro fronte più caldo, quello di Gonzalo Higuain. Leggiamo: «L’incontro decisivo tra le parti avverrà a Dimaro, quando il calciatore tornerà dalle vacanze. A quel punto, il faccia a faccia con De Laurentiis potrebbe far sì che ogni giorno sia quello decisivo per il futuro dell’argentino».
Dopo l’attacco, si passa di nuovo alla guerra posizionale. Si comincia da Herrera, su cui la Gazzetta scrive: «La trattativa va a rilento, ora è il Napoli che chiede al messicano di forzare la mano con il Porto. In settimana è previsto un incontro tra il Porto e il mediatore che conduce l’affare per conto del Napoli, in modo da capire i reali margini di trattativa ancora esistenti. Dovesse andare male, spazio a un mister X (Soriano?) tenuto finora nascosto». In questo caso, la Gazzetta dimentica del suo articolo d’attacco, dando in qualche modo per fatto l’accordo tra il club partenopeo e il calciatore. Il rifiuto, questa volta, sarebbe infatti diventato del Porto. Coerente, no?
La rosea scrive anche di Milik: «Il calciatore polacco si è preso una settimana di tempo per decidere sul via libera alla trattativa tra Ajax e Napoli, dando mandato al suo agente Pontak di sondare il mercato per cercare altre offerte. Solo dopo, deciderà». Anche in questo caso non si tratterebbe di un no, ma della classica “attesa” che bussa a denari, a Napoli come altrove. Come dire: Gazzetta attacca, Gazzetta si smentisce. Da sola.
Il resto delle notizie sembra un po’ meno avvilente, anche perché forse a cambiare è chi le scrive: il Corriere dello Sport scrive infatti del sì di Pereyra alla corte del Napoli. «Gli argentini – si legge – hanno un feeling particolare con la camiseta azzurra, e quindi anche il calciatore della Juventus accetterebbe di buon grado di indossarla». Secondo il quotidiano romano, sarebbe pronta a partire la trattativa con la società bianconera, che ha riscattato il calciatore per 15 milioni di euro. Su di lui, però, anche le attenzioni di Watford e West Ham. Sky, invece, riporta di un rilancio fino a 24 milioni di euro più bonus. Secondo Gianluca Di Marzio, il calciatore «inizia a vacillare» in relazione all’offerta del Napoli anche a causa del raffreddamento della pista-Inter. Un “inizio di sì”. Però, ci raccomandiamo: non ditelo alla Gazzetta.
Chiudiamo con l’ultimo caso spinoso: Kalidou Koulibaly. Scrivono Repubblica e Corriere dello Sport, con la prima che racconta dell’abbraccio a Pepe Reina a Castel Volturno e del nuovo contratto offerto per cercare di bloccare l’offensiva del Chelsea (40 milioni); per il giornale sportivo di Piazza Indipendenza, l’offerta del club londinese è leggermente inferiore (35 milioni), ma il vero prezzo folle per il centrale francosenegalese è quello dell’ingaggio: 3 milioni di euro l’anno. Una cifra che farebbe in qualche modo barcollare pure i giornalisti della Gazzetta. O forse no.