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Sarri prova schemi da Settimana enigmistica

Seduta mattutina a Dimaro. Tonelli in gruppo con Hysaj, tanto lavoro di Sarri sulla fase difensiva del Napoli.

Sarri prova schemi da Settimana enigmistica
Maurizio Sarri a Dimaro (dal sito ufficiale del Napoli)

Hamsik li anticipa tutti, alle 9.29. E alle 10.20 abbandona il campo con le scarpe in mano e getta nel panico i giornalisti che si domandano se stia andando a un appuntamento con De Laurentiis e il suo procuratore per il rinnovo del contratto.

Il Napoli entra in campo un quarto d’ora dopo. La sorpresa è Tonelli in gruppo. Strinic va in palestra, con lui De Guzman. Reina non c’è. 

Si va di defatigante, dopodiché comincia il clou. Sarri come al solito è al centro della scena. La parola d’ordine è palla a terra, passaggi brevi, grande intensità. È un esercizio che ricalca il celebre gioco “Unisci i puntini” de La Settimana enigmistica. Insomma, parafrasando, Sarri è l’allenatore che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione. Si parte dal cerchio di centrocampi e con nove tocchi si arriva in porta. Zona preferita il centrosinistra: dai e vai, dai e vai, palla a sinistra e cross: o basso o alto.

In tribuna aria rilassata. L’inno della Champions (’a musichetta) suona una, due, tre volte. Cori persino per Gonzalo Higuain. Il 25 luglio si avvicina.    

Sarri non si distrae. Urla. Si fa ascoltare, I calciatori gli obbediscono. L’intensità non scema mai. Si provano più schemi contemporaneamente. Gli aiutanti di Sarri liberano palla al limite dell’area e avviano l’azione con un passaggio all’indietro, sempre che riescano a eludere il pressing di un uomo (quasi sempre Jorginho) poi si riparte per vie centrali, sempre palla a terra.

Dall’altra parte del campo, Nista mette sotto torchio Sepe che ha davanti a sé tre sagome giganti e deve parare e uscire nonostante questa ingombrante presenza.

Il gruppo si divide. I difensori restano sul campo, gli altri corrono. Ritmo da mezzofondisti con accelerazioni.

Comincia un lungo allenamento difensivo che potremmo intitolare “scappa via”. Sono otto difensori che si alternano. Si parte dalla metà campo avversaria, palla al pivot che viene incontro, passaggio di ritorno e lancio con la difesa che deve indietreggiare all’unisono (come direbbe Carlo Verdone). Due le linee difensive. Una composta da Celiento (a destra), Tonelli, Chiriches, Hysaj; e l’altra da Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam. L’allenamento dura mezz’ora. Sarri, come al solito, è molto esigente. Si ferma e guida i movimenti, poi si allontana e osserva.

È praticamente finita. Qualcuno si diletta a giocare a basket – De Guzman e El Kaddouri – e in campo restano a esercitarsi con passaggi rasoterra Lasicki, Celiento e Ghoulam che calcia sempre di destro.

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