Non c’è ancora una versione definitiva sull’episodio controverso di Pescara. Eppure, per noi, Rocchi ha commesso un errore gravissimo.
Infuria ancora il caso arbitrale di Pescara-Napoli, il pasticciaccio brutto del rigore prima assegnato da Giacomelli e poi “tolto” dall’addizionale Rocchi con un intervento tempestivo. E sbagliato. Qualcuno la pensa come noi. Tipo Maurizio Pistocchi, che su Twitter posta l’immagine che vedete in apertura del pezzo e scrive pure un tweet così, inequivocabile:
Immagini esclusive di Premium dimostrano senza alcun dubbio che il rigore per il Napoli era netto e non viziato da alcuna irregolarità ?
— Maurizio Pistocchi (@pisto_gol) 22 agosto 2016
A Sky, invece, continuano a credere che la situazione sia diversa. Nel salottino postpartita, avevano parlato di un possibile calcio di punizione a due in area. Un’ipotesi fantasiosa, ma che il regolamento contemplerebbe. Nella moviola testuale sul sito internet della piattaforma satellitare, invece, i giornalisti Sky scrivono che «Giacomelli concede il rigore, ma Rocchi lo induce a cambiare idea. Per l’addizionale numero uno, infatti c’è, stata prima una carica di Albiol sul portiere Bizzarri: può starci, anche se non è particolarmente vistosa». Insomma, niente da fare. Niente rigore per il Napoli, almeno secondo Sky.
Sapete come Il Napolista si sia sempre tendenzialmente voluto tenere a distanza dalle polemiche arbitrali, ma questa volta l’accaduto ci pare troppo “grosso” per soprassedere. Il rigore che il Napoli avrebbe dovuto battere a Pescara sarebbe valso due punti in più in classifica, un’iniezione di fiducia necessaria in un momento tanto delicato e soprattutto quell’etichetta di “squadra di carattere, che rimonta di cuore e vince cinicamente le partite” che pure le grandi, che magari soffrono e poi vincono pure con un gol di scarto, si portano a casa dopo partite così. In ogni caso noi insistiamo. E vi rimandiamo al nostro pezzo di ieri, scritto regolamento alla mano, che spiega perché quello di Rocchi è un errore vero. E grave. Che non ci può stare.