La società nerazzurra è riuscita a presentare su Twitter sia Gabigol sia Joao Mario. Il Napoli non ha ancora presentato un acquisto.
In più occasioni, recentemente, dalle pagine del Napolista non sono state risparmiate critiche al racconto mediatico che il Napoli dà di sé, delle difficoltà comunicative evidenti anche all’occhio meno attento solo guardando i canali ufficiali social della squadra.
Tempo ne è trascorso dall’articolo in cui registravamo l’impasse della società in contrasto a un contesto, quello del web, che processa informazioni e innovazioni con passo spedito senza soluzione di continuità, e una lezione in social media communication è stata appena sciorinata dalla nuova Inter del gruppo Suning con presidenza indonesiana e management statunitense: un mix potenzialmente esplosivo, comunicativamente parlando. Con quello che sarebbe per i tecnici un inserimento dal tempismo perfetto, i nerazzurri hanno per una volta scalzato i network televisivi che in estate fanno del calciomercato il loro pane quotidiano annunciando un doppio colpo ancor prima che i due nuovi acquisti mettessero piede a Milano: Gabriel Barbosa ai più conosciuto come Gabigol dal Santos (subito diventato tendenza, o meglio trend topic), presto raggiunto da Joao Mario in arrivo dallo Sporting CP. Del brasiliano poi, puntuali pochi minuti dopo le immagini dallo scalo di Malpensa.
Il Napoli viceversa non ha tenuto alcuna conferenza in cui presentare i nuovi arrivi in maglia azzurra, da Milik in giù, né tantomeno lo ha fatto mediante social network. Di Diawara ad esempio, dopo qualche foto rubacchiata delle visite mediche, non si hanno nuove notizie. Ad oggi insomma non resta che sognare sulla timeline un cinguettio con le immagini dell’arrivo del talento guineano o ritrovarsi sul news feed di Facebook quelle della probabile nuova stellina in azzurro Rog uscire da Castel Volturno magari a bordo del nuovo sponsor Opel come accaduto in una Chevrolet per Pogba una volta approdato al Manchester United (al netto di tutte le dovute proporzioni).
L’Inter, che ha già da oltre tre lustri un canale televisivo tematico a pagamento, ha ribadito come i social media siano più che una propaggine dello stesso, e per una società come quella azzurra – che in passato ha più volte “pensato” con dubbia convinzione ad una tv dedicata – questi devono rappresentare una necessità non più procrastinabile, un punto chiave che accompagni e dìa sostanza all’apertura verso quei mercati asiatici di cui si è scritto non più tardi di qualche giorno fa alla notizia della futura consulenza della manager Serena Salvione.