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Il solito splendido inizio di Callejon: la normalità di essere speciale

Doppietta al Milan e il solito inestimabile contributo in tutte le fasi di gioco. Callejon nel Napoli è fondamentale e insostituibile.

Il solito splendido inizio di Callejon: la normalità di essere speciale

Bologna, Chievo. Genoa, Milan. Le squadre colpite da José Callejon durante le prime due giornate di ogni campionato giocato col Napoli. In ogni stagione, meno la scorsa, è andata così. Quando c’è stato da ricominciare, il primo uomo che risponde presente è indiscutibilmente lui, lo spagnolo di Motril, Andalusia, che già una volta definimmo come «l’antidivo che fa innamorare gli allenatori». Era il day after di Napoli-Verona 3-0, la partita che doveva essere e fu di Gabbiadini perché Higuain era squalificato. Ma che fu anche di Callejon, come al solito. E che, altrettanto come al solito, rimase nell’ombra (almeno mediatica). Per l’ex Real Madrid, la mancanza di celebrazioni mediatiche è un’abitudine. Una buona abitudine, se poi va sempre così: contro il Milan, Callejon ha messo dentro le reti numero 46 e 47 della sua esperienza napoletana. Una media di 15 gol a stagione, in tutte le competizioni, e che anche quest’anno promette di rimanere invariata.

La cosa bella e incredibile è che questi numeri diventano secondari rispetto a tutto il resto. Abbiamo usato il corsivo per sottolineare meglio questo concetto, per evidenziare l’importanza del contributo di Callejon per il Napoli. Perché, ok, i gol. Gli inserimenti. I tagli (splendidi) sui lanci dei compagni. Ma Callejon è anche e soprattutto equilibrio tattico. In un inizio di campionato così complicato per la difesa del Napoli, esposta a venti e sofferenze (esattamente come nell’avvio dello scorso anno), il lavoro nella doppia fase dell’ex calciatore del Real Madrid diventa (ancora) più importante. Sul gol di Niang, come scritto anche nella nostra analisi tattica, il supporto in marcatura dello spagnolo era leggermente in ritardo. Vero, lo ribadiamo. Ma è vero pure che è l’errore in contenimento di Hysaj, che si lascia scappare dal suo lato il calciatore francese, a rendere “grave” il mancato raddoppio di Callejon. Che però recupera con uno scatto e va lui a chiudere (inutilmente) sulla conclusione del giocatore del Milan. Ci ha provato, almeno.

Callejon è determinante, orienta le scelte tattiche del Napoli e di conseguenza quelle di mercato. Non esiste un calciatore come lui (che l’anno scorso non aveva un sostituto, e lo leggi nelle 38 presenze in campionato e nelle 7 in Europa League), e per questo il Napoli ha interpretato la duttilità di Giaccherini come una possibile motivazione per prenderlo ed eleggerlo a vice dello spagnolo. Lo stesso calciatore della nazionale italiana non ha le stesse caratteristiche di José: buona tecnica palla al piede, tanta corsa e tantissima applicazione tattica; ma anche un background meno offensivo, una capacità di lettura del gioco e degli spazi neanche minimamente avvicinabile a quella dello spagnolo. Che è unico, e non perde occasione per dimostrarlo. E che te lo ricorda sempre a inizio campionato, quando magari sono tutti ancora un po’ sfasati mentre lui è già tirato a lucido. E resterà tirato a lucido per tutta la stagione, perché la continuità di rendimento è l’ultima grande dote di Callejon: che ha conosciuto periodi di appannamento, perché non importanti dal punto di vista realizzativo (4 soli gol, di cui uno in Europa League, dal novembre 2014 fino al termine della stagione), ma non ha mai fatto mancare tutto il resto. Non c’è (più) bisogno di scrivere e descrivere di cosa parliamo.

Contro il Milan, ha subito il suo classico destino: passare in secondo piano perché la copertina è degli altri. Di Mertens, funambolico e decisivo; di Milik, figuriamoci, autore di una doppietta all’esordio al San Paolo. Anche Callejon ha realizzato una doppietta, ma per lui sembra che tutto sia sempre semplice perché consueto. Callejon è la specialità del normale, oppure la normalità di essere speciale. Lo leggi nelle sue statistiche di queste prime due giornate, che saranno pure poche per giudicare ma qualcosa devono pur significare: Callejon ha segnato due gol (questo era chiaro) ma ha pure una percentuale di duelli personali vinti del 65%. Che, in numeri comprensibili, si traduce in 4 contrasti di testa su 6 vinti e 5 tackle su 7 riusciti. Ha iniziato così, José. Ha iniziato come al solito, verrebbe da dire. E meno male.

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