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Zaza è una bufala e se non è una bufala è un autogol: mille volte Gabbiadini

Zaza al Napoli – non verrà mai – sarebbe un autogol da ogni punto di vista. È un’operazione che francamente non sta in piedi.

Zaza è una bufala e se non è una bufala è un autogol: mille volte Gabbiadini

Circola in queste ore il nome di Zaza. Secondo i rumors, già partita la prima offerta alla Juventus dopo il mancato accordo tra il club bianconero e il Wolfsburg per il passaggio del giocatore ai tedeschi. Voci di corridoio, solite indiscrezioni di mercato, tipiche di agosto. Roba in cui non crediamo assolutamente. Che però, vogliamo commentare. In modo negativo, stavolta, anche se abbiamo delle perplessità su Gabbiadini (ne abbiamo scritto e riscritto negli ultimi giorni).

Sì, perché Simone Zaza al Napoli sarebbe prima di tutto una soluzione emergenziale e di ripiego. Tanto che, come spiega pure la Gazzetta, l’operazione si concretizzerebbe solo con un peggioramento della situazione Gabbiadini, nel senso di un rendimento scadente dell’ex doriano nelle prime due uscite di campionato. Proprio questo è il punto: il Napolista, prima degli Europei, aveva sottolineato come la media-gol e i minuti giocati fossero parametri che, in un eventuale dualismo Zaza-Gabbiadini, avrebbero dovuto favorire Manolo per una maglia nella Nazionale di Conte. E siamo rimasti ai soli dati di fatto, perché se volessimo scendere in giudizi tecnici (roba sempre soggettiva) la situazione finirebbe per premiare ancora di più il 23 azzurro. Almeno a nostro giudizio.

Quindi, come dire: ripiego per ripiego, mi tengo Manolo Gabbiadini. Tecnicamente più bravo, già rodato negli schemi e inserito da Sarri (pur a singhiozzo) nello scorso campionato e in questa preseason piena di polemiche. C’è poi la questione mentale, da non sottovalutare: Zaza ha un brutto carattere, in campo è un guerriero ma talvolta tende ad eccedere in atteggiamenti che possono finanche danneggiare la squadra, non a caso la Juve se ne vuole sbarazzare. Forse, proprio l’esatto contrario di quella “arrendevolezza” che pare caratterizzare Gabbiadini: anche quello è un limite, non ritrattiamo. Ma almeno non genera problemi disciplinari.

L’unico punto a favore dello juventino, forse, sarebbe la maggiore aderenza tattica al progetto di Sarri. Ma solo in comparazione, non certo in valore assoluto. Spieghiamoci meglio: da tempo scriviamo che Gabbiadini non è adatto al ruolo di prima punta per questo Napoli, o almeno non lo è stato finora. Dopo Napoli-Nizza, quando ancora si parlava di Icardi o comunque si fantasticava di un nuovo centravanti, auspicammo la sua cessione in nome della funzionalità tattica. Non abbiamo cambiato idea, nel senso che un profilo alla Icardi (ma alla Icardi, però) metterebbe il Napoli nella condizione di dover cedere Manolo. Una sua eventuale sostituzione con Zaza migliorerebbe questa situazione, ma non risolverebbe il “problema”: la caratura non è pari a quella di Higuain, ma nemmeno il modo di giocare. Zaza è un lottatore con una buona conclusione dalla breve distanza, uno che si muove molto ma preferisce giocare solo per il gol piuttosto che mettergli vicino anche quel pizzico importante di regia offensiva garantito da Higuain. Quegli scambi stretti che abbiamo visto con Milik, in una gustosa anteprima, durante Hertha-Napoli. Zaza non è un calciatore così, è diverso rispetto a Gabbiadini ma anche allo stesso Pipita. A parità di condizioni, quindi, decisamente meglio Manolo. Pur con tutte le perplessità del caso, che abbiamo avuto e abbiamo ancora, ma che un lavoro (già iniziato) può provare a risolvere.

Abbiamo volutamente escluso il versante economico del ragionamento, almeno finora: si parla di un’offerta da 25 milioni. Più o meno quanto il Napoli avrebbe voluto incassare per Gabbiadini. Ecco, appunto: a parità di valutazioni e situazioni, ancora meglio Manolo. Anche per non favorire  la Juventus, per non ripagare una parte del loro investimento per Higuain. Abbiamo fatto tanto, e in maniera perfetta, per ottenere l’intero pagamento della clausola. Zaza sarebbe una ricompensa troppo grande, che farebbe inferocire (ulteriormente, e stavolta a ragione) il tifo napoletano. Un autogol, in tutti i sensi. Al quale, per fortuna, non abbiamo ancora iniziato a credere.

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