Il ct inglese è stato esonerato, ma l’inchiesta coinvolge altri tecnici di Premier. E un mediatore italiano, inibito da noi per il caso Genoa del 2006.
«Una delle peggiori crisi nella storia del calcio inglese». Regno Unito in subbuglio per lo scandalo che ha investito il mondo del calcio. Sam Allardyce, da 67 giorni ct della Nazionale dei Tre Leoni, è stato rimosso dall’incarico per aver condotto trattative fraudolente, tese a intascare commissioni irregolari, e per aver spiegato a dei giornalisti sotto copertura (del Telegraph) come violare i rigidi codici del mercato dalla Football Association inglese.
C’è anche uno spruzzo d’Italia, in questa storia: Pino Pagliara, agente di calciatori, sarebbe coinvolto a pieno titolo nel giro di mazzette che sta sconvolgendo la Premier League: secondo quanto scritto dal Sun, i manager del massimo campionato coinvolti in questa vicenda sarebbero otto. Pagaliara non è nuovo a “imprese” del genere: fu uno dei protagonisti del caso Genoa, l’illecito sportivo che nel 2005 portò alla retrocessione in Serie C1 dei rossoblu dopo una partita letteralmente comprata (Genoa-Venezia). Fa ridere pensare che quel caso giudiziario, avvenuto esattamente dieci anni fa e costato l’inibizione di cinque anni per Pagliara, coinvolse in qualche modo anche il Napoli: Pagliara si difese dicendo che i 250mila euro di cui era stato trovato in possesso rappresentavano la prima tranche per il pagamento di un calciatore, Ruben Maldonado. Il paraguaiano, l’anno successivo, sarebbe finito in azzurro.
Pagliara, che sul Sun viene definito come deux ex machina dei trasferimenti in Inghilterra di Ravanelli e Zola, ultimi anni Novanta, avrebbe spiegato come «l’avidità dei manager» è una cosa su cui ha sempre potuto contare quando si è trattato di fare affari. Il Pagliara è stato incontrato dai reporter del Telegraph e avrebbe in qualche modo confessato pure la sua metodologia di “lavoro”, con la parola “caffè” utilizzata come codice per indicare una mazzetta. Nel mirino della Fa, almeno in riferimento a Pagliara, il trasferimento di Ravel Morrison alla Lazio, finalizzato quando Big Sam, soprannome di Allardyce, era sulla panchina del West Ham (ex squadra di Morrison). I club, finora, hanno legato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, ma l’esonero di Allardyce non potrebbe essere che il primo passo di una vera e propria football crisis della Premier League, di una Calciopoli inglese. Il fatto che ci sia di mezzo un italiano non può essere che un orgoglio al contrario. Nel frattempo, un altro italiano potrebbe prendere il posto di Allardyce come manager della nazionale inglese: Roberto Mancini.