Mertens è maturato con Sarri. Ghoulam quasi perfetto sulla sinistra. La maglia asciutta va a Jorginho-De Napoli.
Quando dalle urne è stato estratto il Benfica nel girone del Napoli tutti hanno pensato alla sfortunata sfida di qualche anno fa, che segnò l’effimero ritorno degli azzurri in Europa. A me, invece, sono tornati in mente i miei 10 anni e le sfide a Subbuteo. Una delle due squadre che usciva dalla confezione basic era la ref. 1, maglia rossa e calzoncini bianchi. Potevi usarla come Liverpool, Manchester Utd., Nottingham Forest… io la usavo sempre come Benfica, per cui Napoli-Benfica è una partita che avrò giocato un centinaio di volte. Ieri sera, però, non era il sogno di un ragazzino, ma l’impresa di una squadra che, come ha detto l’allenatore dei lusitani, “sta cambiando la filosofia del calcio italiano”. Se i commentatori del salotto Sky leggessero queste parole, con tutta probabilità mi bacchetterebbero e sarebbero pronti a dire che il Napoli di quest’anno non ha vinto ancora nulla. Hanno ragione, ma non si è felici solo per le vittorie e la felicità, ieri sera, era guardare gli azzurri dominare una partita in Champions League, pressare, segnare 4 gol, regalare momenti di gioco meraviglioso e persino un po’ di sofferenza, giusto per non farsi mancare nulla.
Non è stata una passeggiata, il Benfica gioca bene al calcio, ci ha messo in difficoltà con il palleggio raffinato, ha creato occasioni pericolose e non si è arreso mai. Per vincere è stato necessario sfoderare una prestazione di altissimo livello, ma, cosa importante, non si è avuta l’impressione che il Napoli abbia giocato la partita della vita. Alla fine dei 90 minuti c’era in tutti, a partire da giocatori e allenatore, la consapevolezza che si può ancora migliorare. E’ un Napoli che sta prendendo sempre più coscienza di essere forte, forse fortissimo. Ci sarà da divertirsi.
Veniamo al premio Maglia Sudata per Napoli – Benfica.
Al terzo posto: Marek Hamsik
90 minuti di corsa e lucidità. Il minuto più bello è il 18°, quando per un attimo Hamsik si trasforma in Cavani e segna di testa sul primo palo, proprio come fece l’uruguagio in un’altra notte europea. Il suo gol arriva al momento giusto, dopo 10 minuti di sofferenza in cui il Benfica poteva andare in vantaggio in almeno due occasioni. Un gol che mette sicurezza alla squadra, proprio come la prestazione dello slovacco. Sono 101 i gol in azzurro del capitano e il suo sguardo durante l’esultanza ci dice che ne conteremo ancora.
Al secondo posto: Faouzi Ghoulam
Non so se negli incubi dei giocatori del Benfica di stanotte c’è stato Ghoulam, di sicuro in campo è stato devastante. È in una condizione fisica strabordante, si sovrappone a Mertens decine di volte, pressa alto e si fa trovare pronto in copertura. Una partita praticamente perfetta. Al 18° del primo tempo si trasforma in Maradona e batte un calcio d’angolo perfetto per Hamsik che segna. In quest’inizio di stagione è semplicemente necessario e insostituibile.
Mr. Maglia Sudata per Napoli – Benfica: Dries Mertens
Un’altra doppietta, d’accordo. Ma non è questo il punto. Prima di quegli 8 minuti del secondo tempo dove ha annichilito gli avversari, Mertens ha giocato un primo tempo di sacrificio impensabile fino a qualche tempo fa. Nelle interviste post-partita ringrazia ripetutamente Sarri e l’impressione è che il belga sia definitivamente maturato. Ai colpi che ha sempre avuto sta aggiungendo una continuità ed un impegno che prima mancavano. Da giocatore ideale per subentrare a partita iniziata sta diventando punto fermo in grado di garantire 80-90 minuti di qualità. Il momento che mi è piaciuto di più è stato il 58°, quando si è trasformato in Zola e ha piazzato un calcio di punizione perfetto alle spalle di Julio Cesar.
La maglia asciutta per Napoli – Benfica viene assegnata a: Jorginho
Non ha giocato male, fino al 71° quando ha deciso di trasformarsi nel De Napoli della finale di Stoccarda e con un retropassaggio scellerato regala al Benfica il gol del 4-1. Il Napoli sta crescendo a vista d’occhio, l’italo brasiliano sembra segnare un po’ il passo. Vedremo se la ramanzina che Sarri sicuramente gli ha consegnato negli spogliatoi lo scuoterà.