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Palermo, Kiev e il gioco delle coppie: Mertens-Insigne e Gabbiadini-Milik

Discorsi sul turnover, si parla d’attacco: Milik e Mertens sono i tiolari del momento, ma Insigne e Gabbiadini vanno recuperati. Come giocare in Sicilia e in Ucraina?

Palermo, Kiev e il gioco delle coppie: Mertens-Insigne e Gabbiadini-Milik

Aprire i giornali oggi e cercarci dentro il Napoli vuol dire andare incontro a una certezza matematica: quella di trovarsi a leggere articoli con dentro le parole turnover rotazione, con i discorsi su Insigne-Mertens o Gabbiadini-Milik. Noi del Napolista siamo andati a riprendere e ricondividere un pezzo di tre anni fa, scritto da Massimiliano Gallo, in cui si parlava semplicemente delle stesse cose. È la condanna della Champions, vivaddio: il Napoli che non gioca più in Europa League ha la necessità di cambiare la sua formazione titolare, di dare a tutti la possibilità di giocare. Anche noi, ieri, abbiamo detto la nostra: per Sarri è un esame di laurea, può e deve superarlo perché è una cosa che è diventata fondamentale. E possibile, dopo un mercato che ha puntato proprio su questo.

Chiariti tutti i preamboli, passiamo pure noi a dire qualcosina di particolare e preciso sul turnover: parliamo di uomini, di quel gioco delle coppie che ci sta tanto a cuore e a cui il tecnico dovrà iniziare a partecipare già da Palermo. Che si gioca in trasferta, tre-giorni-tre prima di Dinamo Kiev-Napoli. Due partite che, per diverse e vari motivi, devono andar bene per forza. Nel senso: certo, pretendere due vittorie su due è troppo, ma non sarebbe neanche eccessivo pensare a un Napoli in grado di sbancare sia La Favorita che il Dynamo Lobanovski, intitolato all’uomo più importante nella storia del calcio ucraino. La forza delle due squadre che andremo ad affrontare non è poi così imponente, pensare di aprire alla grandissima il ciclo terribile di 7 gare da qui al 2 ottobre non è proprio utopia.

Realisticamente, possiamo anche dire che il Napoli deve affrontare una squadra più debole, o comunque in difficoltà (il Palermo) e poi una solida compagine di Champions League. Non all’altezza del Napoli, ma sicuramente l’avversario più difficile affrontato finora. E quindi, si comincia già a delineare il nostro pensiero su quelle che potrebbero essere le rotazioni tra Palermo e Kiev. E il bello è che anche all’interno della stessa redazione, c’è il disaccordo: da una parte chi parla di una roba radicale, di fiducia da infondere e quindi di far giocare Insigne e Gabbiadini a Palermo e poi Milik e Mertens (loro, perché le gerarchie delle prestazioni dicono che sono i titolari) a Kiev. Dall’altra, invece, il concetto più moderato: Insigne-Milik in Sicilia e Mertens-Gabbiadini in Ucraina. 

Il discorso è concentrato solo sull’attacco, perché dietro è quasi tutto deciso: la difesa ha praticamente gli uomini contati, pensare a un Maksimovic titolare o a uno Strinic al posto di Ghoulam fin dal primo minuto di uno dei due match è francamente eccessivo (anche perché conosciamo il nostro tecnico); idem per il centrocampo, con il solo Zielinski pronto e che comunque non modificherebbe troppo la situazione tattica o di qualità in valore assoluto (e meno male). In ultima analisi, l’incognita Giaccherini: che pare essere pronto, che potrebbe togliere qualche minuto all’indispensabile Callejon. Ma che comunque è reduce da un infortunio e si è allenato pochissimo con i suoi nuovi compagni. Ieri noi abbiamo preso una posizione chiara e positiva sull’ex Sunderland: sarà fondamentale in questo Napoli. Lo ribadiamo, è solo che non ci sembra ancora tempo.

Quindi, tutti i discorsi vanno sull’attacco. In cui c’è da recuperare la fiducia in e di due calciatori di altissimo potenziale (Insigne e Gabbiadni), ma nel quale gli uomini decisivi finora sono stati Mertens e Milik. Senza possibilità d’errore. Sarà difficile, per Sarri, trovare la formula giusta. Saranno importanti le caratteristiche degli avversari, lo studio dei punti deboli della Dinamo (il Palermo di De Zerbi esordisce proprio contro di noi). C’è poi il discorso sugli stati di forma, tecnici e psicologici: Insigne non ha retto, finora, la querelle per il rinnovo del contratto; Gabbiadini, se non in momenti sporadici, non è stato in grado di raccogliere l’eredità soprattutto tattica di Higuain. Sarri, fin dal primo giorno di ritiro, è stato bravissimo a fare in modo che nessuno dei due centravanti in rosa dovesse caricarsi sulle spalle il lascito tecnico dell’argentino, unico e solo destinatario delle raccomandate offensive del Napoli 2015/2016. Lo hai visto con Milik, in Napoli-Milan: due gol, certo e meno male, ma anche una partecipazione alla manovra della squadra orientata pure al gioco, e non solo ad aprirsi il campo per andare a concludere in prima persona.

Però, sono due calciatori da recuperare. Perché sono due patrimoni tecnici importanti, perché un Mertens come quello delle prime due giornate non è sempre possibile e Milik promette benissimo ma potrebbe non mantenere. Nel gioco delle coppie, appunto, ci sono due calciatori paritetici o quasi. Al massimo, divisi dalla qualità del momento: Insigne titolare a Palermo potrebbe sentirsi di nuovo al centro del progetto (entourage docet), potrebbe rispondere bene e magari tornare a essere decisivo. Idem Gabbiadini, certo. Entrambi potrebbero mettere in difficoltà Sarri per le scelte di Kiev, e sarebbe una manna per il Napoli. Sarebbe invece un peccato vedere entrambi in panchina sia in Sicilia che in Ucraina: a quel punto, Sarri avrebbe dato delle gerarchie precise e soprattutto avrebbe in qualche modo “annunciato” che per lui il turnover è ancora un’eventualità lontana, una cosa da non prendere in considerazione. Quello sarebbe un rischio ancora maggiore rispetto all’inserimento di due calciatori sui quali, vuoi o non vuoi, dovrai per forza di cosa contare. Perché la stagione è lunga e gli impegni sono tanti.

“Abbiamo voluto la bicicletta, anzi ce la siamo conquistata, e ora si pedala”. Così scriveva Massimiliano Gallo tre anni fa. Oggi è la stessa cosa. Sarri ci faccia capire come intendi pedalare. Anzi, come intende gestire la sua squadra in vista del primo Gran Premio della Montagna. Le soluzioni ci sono, ha tutte le carte per il gioco delle coppie. Il nostro auspicio è che il mister decida di provare a usarle tutte, fin da subito. Per quanto riguarda il modo, che scelga lui: è il suo mestiere. Lo saprà fare sicuramente meglio di noi.

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