Tanti calciatori poco famosi per De Zerbi: da Posavec a Nestorovski passando per Diamanti che al Napoli fa sempre male.
C’è un po’ di smarrimento a leggere la rosa del Palermo. Sì, ovviamente c’entra anche il cambio d’allenatore, il fatto che nessuno può sapere come il nuovo tecnico De Zerbi si approccerà alla sua prima partita di Serie A. Noi del Napolista abbiamo già scritto di lui, di quello che è stato il suo stile a Foggia e quindi di come potrebbe ribaltare i rosanero. Però, lo smarrimento rimane. Perché l’organico del club di Maurizio Zamparini è pieno, pienissimo di calciatori poco conosciuti. Li chiameremo scommesse, perché si potrebbero tranquillamente definire così. Ne abbiamo visti un po’ nelle prime due uscite di campionato, e non sono apparsi molto lontani dal livello medio della lotta salvezza in Serie A. Ergo, ci siamo incuriositi ancora di più. Ebbene, domanda semplicissima: chi sono i giocatori del Palermo?
Una spulciata veloce su Tranfermarkt conferma quello che in realtà sapevamo già: ovvero, che i calciatori più costosi e quindi più conosciuti sono Hiljemark, Gonzalez e Bruno Henrique. Il primo è il talentino svedese acquistato un anno fa, stessa nidiata di Quaison (la Svezia campione d’Europa Under 21 2015) e doti di buon livello; il secondo è il difensore costaricano, rivelazione ai Mondiali di due anni fa e poi un paio di buone stagioni in rosanero. A fare legna dietro: 63 presenze e 3 gol. Quest’anno ha cominciato in panchina, due match di Serie A e zero minuti giocati. Il terzo è stato la grande sensazione del mercato di Zamparini: volante classico davanti alla difesa, arriva dal Corinthians per 3,3 milioni di euro. Ed è il primo brasiliano in una squadra che ora annovera calciatori di sedici nazionalità diverse.
Dovevamo scrivere di tre calciatori, con Quaison siamo a quattro. Un’ossatura iniziale di buoni giocatori, cui si aggiungono i profili che hanno già una certa esperienza in Serie A: il capitano Vitiello, Rispoli (in gol a San Siro con l’Inter), Gazzi (una vita accanto a Ventura, prima a Bari e poi a Torino), Jajalo (ex Siena, rientrato in Italia dopo un’esperienza negativa al Colonia) e i tre portabandiera Andelkovic, Morganella e Chochev: il primo arrivò a Palermo addirittura a gennaio 2011, il secondo è rosanero dal post-Novara, ovvero quattro stagioni. Il terzo, bulgaro di 23 anni, è stato uno dei migliori dell’ultimo campionato. Uno di quelli che è valsa la pena portare in Sicilia, l’esempio da seguire per tutti gli acquisti giovani e stranieri e sconosciuti di cui parleremo dopo. Last but not least di questo elenco: Alino Diamanti. Che è sempre un’attrazione; dopo il Guangzhou, ha girato tre squadre in prestito (Fiorentina, Watford e Atalanta) ed è finalmente riuscito a liberarsi dai cinesi. Ora è di proprietà del Palermo, e già si parla di un suggestivo ruolo da falso nueve per lui domani sera. Il linguaggio tecnico è lo stesso, ad alto livello, di Roberto De Zerbi: mancini, fantasiosi, estrosi. Possono diventare una bella coppia.
Vista così, la squadra finita nelle mani del tecnico bresciano non dovrebbe essere proprio male. C’è un gruppo eterogeneo, certo. Non di altissimo livello, certo. È solo che il resto dell’organico è composto dalle scommesse di cui sopra: come Goldaniga, uno di quelli che ha una narrazione positiva (in prospettiva). Difensore centrale, italianissimo nonostante il cognome che potrebbe sembrare esotico, è nato e cresciuto nel Pizzighettone e poi ha disputato l’ultimo campionato con 18 presenze e 2 gol in Serie A, a Palermo. In una squadra in lotta per non retrocedere, a 22 anni appena compiuti. Non male. Così come Aleesami, terzino norvegese (questo sì) di chiare origini non proprio scandinave (famiglia proveniente dal Marocco) proveniente dal Goteborg. Due buone partite in questo avvio contro Sassuolo e Inter, l’immediato interesse dei media. Solleticato anche dal suo “scopritore”, quel Gianni Di Marzio che (parole sue) ha consigliato anche Sallai e Rajkovic. Il primo è un attaccante ungherese, proveniente da un club con un nome suggestivo: Ferenc Puskas Akademia; il secondo è una promessa mancata del Chelsea, svalutatosi dopo mille prestiti in giro per il mondo: Twente, Vitesse, Psv Eindhoven. Ha provato a rigenerarsi in Bundesliga, ora fa un nuovo tentativo a Palermo. Fin qui, esordio con rosso contro il Sassuolo alla prima giornata. Vedremo De Zerbi cosa vorrà fare.
Il resto dei calciatori sono su questa falsariga: Balogh (altro attaccante ungherese), Nestorovski (punta macedone), il 20enne portiere croato Posavec, il 20enne siciliano doc Accursio Bentivegna (l’anno scorso in prestito al Como, in Serie B) e il 18enne Pezzella, nato e cresciuto nel Monterusciello, che l’anno scorso solleticò gli idealisti della scugnizzeria nel match di febbraio vinto dal Napoli di Sarri per 0-1 (rigore di Higuain). In serie A si è fermato a 593 minuti per 9 presenze. E quest’anno non è stato ancora utilizzato. C’è ancora tempo, forse, per coltivare il rimpianto di non averlo allevato nelle giovanili azzurre.
Ci siamo chiariti un po’ di dubbi, ora. Oggi, alle 15, De Zerbi terrà la conferenza stampa di anteprima del match. Forse potremo capire qualcosina in più. Ci servirebbe, ma è necessario mantenere alta la guardia. Una squadra composta da calciatori poco conosciuti non deve essere per forza “poco forte” o “poco attrezzata”. La possibilità che tra questi giocatori, effettivamente dal gusto di “Saranno Famosi”, venga fuori il diamante grezzo c’è. Poi, per consonanza, attenzione anche a Diamanti. Uno che ha sempre avuto un conto aperto contro il Napoli: 2 gol segnati e 3 assist in 9 partite. È stato chiamato per fare la differenza e l’uomo di riferimento accanto a tanti giovani. Vorrà provarci subito. Prepariamoci.