La sottolineatura dell’abbraccio Insigne-Mertens e i complimenti a Giuntoli per Maksimovic. Così si fa, i temi li deve stabilire chi parla.
Napoli-Benfica 4-2. Titoloni, articolesse, scoperte sensazionali (“il Benfica è più forte della Dinamo Zagabria”, e grazie al Kaiserslautern), la sottolineatura – peraltro giusta – della infelice serata di Julio Cesar. Ma quando si vince e si vince così, si presta meno attenzione a questi particolari. Alcuni, però, non sfuggono. E non è sfuggito il Sarri del post-partita, momento che ormai da più di un decennio acquista sempre più importanza. Sarri ieri sera è stato bravissimo. Ha dettato l’agenda, come si conviene a un comunicatore. Ha fornito lui gli elementi per la discussione. Due su tutti: la lunga corsa di Insigne per andare abbracciare a Mertens, e il riferimento in conferenza stampa a Giuntoli (forse è la prima volta che avviene) per la perseveranza nel voler acquistare Maksimovic. Un sottolineatura importante della campagna acquisti e un riconoscimento pubblico a un direttore sportivo che non sta mai in prima fila. Così si fa. Si incontrano i giornalisti e si fornisce a loro i temi. In comunicazione si definisce agenda setting. Non era capitato molte altre volte, Sarri ha sempre giocato in difesa davanti ai microfoni (e probabilmente anche altre volte lo farà) ma ieri sera è stato perfetto. Essenziale. Preciso. Sappiamo che la sua specialità è un’altra ma se impara a difendersi anche fuori dal campo, male non gli fa.