L’intervista del tecnico del Bayern, ex uomo Roma, al quotidiano Il Messaggero.
Intervista di Carlo Ancelotti al Messaggero. L’attuale tecnico del Bayern, uomo Roma nella sua carriera da calciatore, ha parlato anche del match di sabato tra i giallorossi e il Napoli: «Fin qui, le squadre di Sarri e Spalletti non si sono ancora espresse al 100%, ma ci sono ancora 31 partite da giocare. Ora non devono guardare alla classifica, e anche se la Juve è leggermente superiore possono lottare per il titolo. La distrazione Champions dà vantaggi alla Roma? No, nessuno. La coppa non inciderà sul rendimento della squadra di Sarri, i calciatori sanno come recuperare anche se vanno in campo ogni tre giorni e le rose numericamente sono assemblate per non avere scompensi da una gara all’altra».
Le differenze di stile tra Napoli e Roma: «Non troppe, nemmeno nel modo di stare in campo. Il Napoli punta su una maggiore ricerca del possesso palla, la Roma è spietata quando verticalizza. I punti in classifica, però, vengono sempre dall’equilibrio. Sono entrambe attrezzate per essere le prime rivali della Juve. Soprattutto per la qualità dei singoli».
Sull’infortuniio di Milik: «Sarà un’assenza pesante. Si era inserito bene, risultando molto efficace pur non essendo, come caratteristiche, un finalizzatore come Higuain. Si era adattato alla grande al gioco di Sarri. Adesso tocca a Gabbiadini dimostrare il suo valore. E’ forte e, giocando con continuità, può diventare decisivo. Anche perché è l’unico centravanti in rosa, gli altri possono fare solo gli esterni».
Il rapporto tra il Napoli e Ancelotti: c’è mai stato qualche contatto?: «Mai, anche se ho un bel rapporto con De Laurentiis: ci siamo parlati spesso quando Lavezzi venne al Psg. Con la Roma? Mi chiamarono quando a Trigoria c’era Capello, poi qualche altra volta. Ma è passato tanto tempo».