L’analisi tattica degli avversari: caratteristiche e criticità dell’Atalanta di Gasperini. Ovvero tanti calciatori interessanti e un modulo base ancora da individuare.
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Non ingannino la classifica e le difficoltà finora incontrate dall’Atalanta. La partita di domani sarà un banco di prova di grande importanza per testare la continuità e le ambizioni del Napoli. Perché Gasperini è allenatore preparato e tatticamente assai accorto, che ha dimostrato di saper anche derogare alle proprie convinzioni in caso di necessità; perché il campo di Bergamo è sempre stato storicamente piuttosto ostico; soprattutto, perché per gli azzurri sarà la settima partita in ventidue giorni e, sebbene Sarri finora abbia ben gestito le rotazioni, in questi casi le insidie sono sempre dietro l’angolo.
Dicevamo di un Gasperini capace di ridiscutere i propri dogmi tattici. Infatti, dopo i colossali sbandamenti delle prime due giornate concluse con 0 punti e 6 reti subite, il tecnico nerazzurro ha rivisitato il suo 3-4-3, passando ad un più coperto 3-5-2, con l’inserimento di un centrocampista in più per assicurare un maggior filtro davanti alla difesa. Gasperini in realtà è andato anche oltre, abbozzando addirittura un 4-2-3-1 contro il Palermo, ma è tornato presto sui suoi passi. Dovendo confrontarsi con la necessità di cambiare non solo modulo, ma anche gli uomini. Pur schierandosi col centrocampo a 5, infatti, la squadra ha mostrato limiti evidenti: in particolare, D’Alessandro, come esterno a tutta fascia, si è dimostrato poco attento alla fase difensiva e Conti, pur mostrando ottime qualità, forse non ha ancora la maturità necessaria per svolgere quel ruolo. Non a caso, le cose sono andate molto meglio a Crotone con Konko e Dramé, che infatti hanno totalizzato rispettivamente 11 e 5 interventi difensivi. E se forse è vero che i calabresi non erano il test più probante a questo mondo, di certo i bergamaschi hanno manifestato un maggior equilibrio sul campo.
Purtroppo per l’Atalanta, Konko sarà assente per infortunio, costringendo Gasperini a trovare nuove soluzioni. Così come sarà assente Kessié, una delle poche note positive di questo inizio di stagione, che si è fatto espellere più che ingenuamente nella gara col Crotone, creando difficoltà anche a centrocampo. Del giovane centrocampista seguito, pare, proprio dal Napoli, non mancherà soltanto l’apporto offensivo (già quattro i gol segnati) ma anche la solidità in mezzo al campo. Oltretutto in questo inizio di stagione la Dea non ha potuto contare su un regista vero come Carmona, che ha potuto scendere in campo solo a singhiozzo e che per domenica, pur arruolabile, probabilmente non verrà rischiato. A questo punto è quasi certo l’utilizzo di Grassi, a far compagnia a Freuler e Kurtic in mezzo al campo. E’ forse in quella zona che l’Atalanta potrà maggiormente tentare di contrastare gli azzurri, potendo vantare delle mezzali di buon dinamismo. Molto bene finora Freuler, che vanta 2,3 palle intercettate di media a partita; delle capacità negli inserimenti di Kurtic, già sappiamo. Altre problematiche, Gasperini le ha riscontrate davanti, dove finora Paloschi e Pinilla hanno largamente deluso. Ma il potenziale offensivo atalantino non va assolutamente sottovalutato. L’uomo più pericoloso è sicuramente il “Papu” Gomez, che è ormai nel pieno della maturità calcistica e può fare anche reparto da solo, come dimostrano i 4 tiri e i 5 dribbling nell’ultima gara. Ma anche il giovane Petagna ha messo in mostra ottime doti. Autore fin qui di due gol, col Crotone ha inoltre messo insieme la ragguardevole cifra, per una prima punta, di 5 passaggi chiave, indice di grande attitudine a dialogare con la squadra.
L’attaccante dell’Atalanta è bravo a venire incontro ricevendo spalle alla porta e attirando su di sé due difensori, che oltretutto gli lasciano lo spazio per orientarsi e poter chiudere il triangolo lungo con Kessié. L’ivoriano contro di noi non ci sarà ma tutto lascia presumere che la sponda dell’attaccante per l’inserimento di un centrocampista sarà uno degli schemi principali con cui Gasperini proverà a colpirci.
L’interpretazione dello spartito tattico della gara dipenderà anche da come Gasperini deciderà di ovviare all’assenza di Konko. E’ possibile che il francese venga sostituito nel 3-5-2 da Conti, ma da Bergamo arrivano voci anche di un 4-3-3 a specchio, con Masiello e Dramè terzini e Toloi-Zukanovic coppia centrale e con D’Alessandro riproposto nel ruolo di terzo d’attacco. Come che sia, i bergamaschi dovrebbero aspettarci abbastanza bassi per chiudere il più possibile tutte le linee di passaggio e di inserimento, ma bisognerà fare attenzione al loro pressing selettivo. In alcune situazioni, infatti, potrebbero anche salire a prenderci alti facendo buona densità in zona palla.
Gli uomini di Gasperini salgono con buon sincronismo a rendere difficile la prima impostazione. In questo caso i due attaccanti si dispongono larghi pronti a pressare i terzini, venendo accompagnati al centro da due centrocampisti che vanno ad aggredire i centrali e/o il centrocampista che si abbassa per giocare il pallone.
Per sfondare, agli uomini di Sarri servirà principalmente essere rapidi nelle sovrapposizioni sugli esterni per evitare i raddoppi ma anche cercare con profitto le solite triangolazioni per muovere la difesa all’interno del campo per trovare gli spazi tra le linee. Con la consueta fluida circolazione di palla non dovrebbe essere compito troppo arduo mettere in difficoltà i difensori bergamaschi, che hanno più di qualche problema sia come singoli che quanto a coesione di reparto.
Una bella azione del Crotone ci regala un’istantanea di tutti i limiti dei difensori dell’Atalanta. Masiello (per ben due volte) e Zukanovic cercano anticipi che non hanno e bucano i tempi dell’intervento, Toloi sarebbe ben posizionato ma fa una chiusura imperfetta regalando di nuovo palla all’avversario. Uno scivolamento difensivo da horror che solo il diagonale appena largo di Trotta non punisce.