Piqué elimina un pezzo di stoffa nel match contro l’Albania. Qualcuno ci ha visto una provocazione separatista.
C’è un caso Piqué, in Spagna. Un caso particolare ma significativo, perché da un mero dettaglio estetico si è passati in un lampo alla dietrologia del separatismo, ai discorsi sulla secessione della Catalogna, alle insofferenze dei giocatori per le troppe polemiche. Insomma, tanto rumore per (quasi) nulla e una dichiarazione importante, proprio quella di Piqué: «Ho sempre dato tutto per questa maglia e su questo non c’è dubbio, ma c’è gente che crede sia meglio che io non stia più qui. Sono entusiasta del progetto di Lopetegui e per questo che non lascio oggi. Abbiamo cominciato insieme e finiremo insieme, ma dopo il Mondiale dirò addio alla Nazionale».
La storia è semplice: ieri sera, in occasione di Albania-Spagna, Piqué ha tagliato le maniche della sua divisa da gioco. Succede, è una cosa comune tra i calciatori. Qualcuno, però, ha visto altro dietro questo gesto dal senso sospeso tra l’estetica e la comodità: la voglia di cancellare dalla maglia i colori della bandiera spagnola. Piqué, catalano purosangue e già in passato accusato di separatismo, è dunque finito di nuovo nell’occhio del ciclone. E non ci sta, tanto da annunciare il ritiro dalla Roja e rispondere a tutte le accuse: «Io ho sempre vestito maglie con la manica lunga, ma questa volta mi stavano un po’ corte: mi davano fastidio e ho deciso di tagliarle». Semplice, diretto. Tanto che, sotto, dal sito della Gazzetta dello Sport, vediamo il pezzo di stoffa mancante.
Il difensore spagnolo ha incassato il sostegno della federcalcio spagnola che in una nota ha difeso a spada tratta il calciatore: «La Federcalcio spagnola vuole esprimere il suo sostegno al nazionale spagnolo Gerard Piqué dopo le polemiche causate dal taglio delle maniche lunghe della sua divisa da gioco nel match giocato contro l’Albania. Contrariamente a quanto indicato alcuni commenti maligni , che millantavano il fatto che Piqué avesse tagliato le maniche per tagliare una toppa con i colori della Spagna, la RFEF desidera chiarire che il giocatore ha tagliato le maniche con il solo scopo di giocare più a suo agio, come altri calciatori internazionali hanno fatto in molte occasioni». Inoltre, ci sarebbe anche una spiegazione tecnico-stilistica alla faccenda: nella maglia a manica lunga, non è prevista la presenza della toppa colorata di giallo e rosso che Piqué si dice abbia tagliato volutamente.
Le reazioni sono state immediate: Alfredo Relaño, opinionista di As, ha scritto un accorato editoriale in difesa del difensore catalano, intitolato semplicemente: “Piqué siempre ha sido ejemplar en la Selección española”, ovvero “Piqué è sempre stato esemplare con la nazionale”. Nel pezzo, pur sottolineando quanto fosse «eccessivo» un suo attacco frontale al Real Madrid, Relaño sostiene che Pique abbia giocato sempre senza macchia per la Spagna, dimostrando impegno e partecipazione. Inoltre, auspica che il centrale del Barça possa tornare sui suoi passi «esattamente come Messi». Anche perché questo sarebbe «il primo ritiro dalla Roja dovuto a una questione di separatismo catalano, un colpo letale per la Spagna in questo momento storico». Difficile dare torto a questa frase.