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Troppo facile criticare Sarri e il Napoli dopo una partita del genere

Sarri è un grandissimo allenatore. Ha dato identità, gioco e mentalità. Ma, non avendo più Higuain, deve trovare alternative tattiche.

Troppo facile criticare Sarri e il Napoli dopo una partita del genere
Sarri e Koulibaly in Atalanta-Napoli (foto Cuomo)

E così non va bene. Così non mi piace. Troppo facile criticare Sarri e il Napoli dopo una partita del genere. E soprattutto ingeneroso. Esistono e sono evidenti i demeriti del Napoli ma credo che siano più grandi i meriti di Gasperini e dell’Atalanta.

Il problema di chi guarda le partite e commenta senza cognizione di causa è che si fa sempre condizionare dal risultato. Vinci tre a zero, Napoli stellare. Fai quattro gol al Benfica e si parla del miglior gioco d’Europa e si azzardano paragoni con squadre di altri pianeti. Poi succede che perdi a Bergamo e logicamente cadi in depressione. Il problema è l’equilibrio. Bisogna analizzare sempre tutto con equilibrio. E io noto che non ce n’è molto in giro.

Col Pescara sottolineai la necessità per Sarri di avere un piano B, un modo alternativo di giocare per le domeniche di difficoltà. Dopo Palermo dissi che secondo me c’era troppo ottimismo in giro. A me il Napoli non era piaciuto e per un tempo i siciliani si erano difesi con ordine e senza correre rischi. Col Benfica nei primi 20′ minuti il Napoli è andato in grosse difficoltà: la gara l’ha fatta svoltare una palla inattiva e l’ha chiusa Julio Cesar con tre errori madornali. La realtà è questa. Sarri è un grandissimo allenatore. Ha dato identità, gioco e mentalità, ma come ho già detto e ribadisco deve avere delle alternative e non limitarsi a cambi ruolo-per-ruolo questo perché il Napoli non è il Barcellona. Il Barcellona gioca a memoria e sempre alla stessa maniera perché può permetterselo, ha fuoriclasse in ogni ruolo e anche quando la squadra avversaria sa cosa fai e come lo fai se sei un fuoriclasse fai sempre la differenza.

La forza del Napoli è l’impianto di gioco, ma non ha nessun top-player (ne aveva uno l’anno scorso ma l’ha venduto) e quando la squadra avversaria prende le contromisure e imbrocca la gara sei in trappola se non riesci ad alzare il ritmo. Ed è stato così a Bergamo. L’uomo-su-uomo che Gasperini ha organizzato ha tolto idee ed energie al Napoli. In pratica ha aggiunto altro stress psicologico a quello accumulato con la gara di Champions, col risultato che il Napoli è andato via via incartandosi. Quella contro l’Atalanta è stata la classica partita che devi vincere con la giocata del fuoriclasse. La partita che più di ogni altra dimostra quanto pesante sia l’assenza di uno come Higuain che l’anno scorso ne ha sbloccate parecchie di questo genere. A tal proposito sento in giro una bella storiella che in molti si raccontano: senza Higuain il Napoli gioca meglio perché l’anno scorso giocavano tutti per lui ora invece si gioca da squadra. Voglio vedere come li fa 36 gol con la Juve.

La verità è esattamente il contrario: Higuain sublimava il lavoro della squadra. La squadra creava tanto per lui ma Higuain trasformava in oro tutto quello che gli passavano e quando capitava la giornata storta tirava fuori la giocata che risolveva la questione. Scommetto che se chiedeste a uno qualsiasi dei giocatori del Napoli se volesse ancora in squadra uno come Higuain risponderebbe di . E se dicesse il contrario o è un bugiardo o gli è antipatico Higuain o soffre d’invidia o è uno a cui non interessa vincere. Chiunque voglia vincere preferisce avere in squadra gente che fa la differenza.

Sarri è riuscito a organizzare un gioco spettacolare e al tempo stesso redditizio perché arrivare secondi con la squadra che aveva vuol dire vincere. Per vincere davvero però, gli scudetti intendo, ci vuole costanza, solidità, abitudine a certe gare e a certi ritmi. E quando non hai campioni ci vogliono alternative tattiche valide per sorprendere gli avversari. La rosa del Napoli è migliorata tanto in ogni ruolo ma di gente che risolve tutto con una giocata e ti fa vincere una partita come quella di Bergamo, una partita cosiddetta “sporca”, non ce n’è. E sono le partite sporche quelle che decidono gli scudetti.

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