Il commento del tecnico catalano dopo la partita con l’Everton, un 1-1 (con due rigori sbagliati dai suoi) che vuol dire zero vittorie negli ultimi tre match tra Premier e Champions.
Mentre il Napoli, ieri, prendeva una bella scoppola casalinga contro la Roma, il calcio europeo andava avanti. Tipo a Manchester, dove il City di Guardiola non riesce ad andare oltre il pari in casa contro l’Everton, un 1-1 che vuol dire un punto nelle ultime due partite alla vigilia del grande match contro il Barcellona. Zero vittorie in tre match se consideriamo anche la Champions League. Partita stranissima al City of Manchester: la squadra allenata dal tecnico catalano ha fallito due calci di rigore ed è stata a lungo in svantaggio prima del gol decisivo di Nolito, almeno per il pareggio.
Il commento di Guardiola, però, è altamente significativo: «Io non voglio cambiare il mio modo di giocare, non sono frustrato. Devo lodare l’Everton, che è venuto a difendersi benissimo. Sono triste per i miei calciatori, che meritavano la vittoria. A volte, però, si gioca in maniera imperfetta e si riesce a vincere, altre volte succede quello che è avvenuto oggi. Noi dobbiamo andare avanti così, continuare sulla nostra strada. È l’unica cosa che dobbiamo fare, è quello che sappiamo fare. Durante il processo di apprendimento, ci sta di fare certi errori. Oggi abbiamo giocato meglio rispetto ai match contro Celtic e Tottenham, i due rigori sbagliati sono sicuramente un peccato ma bisogna tener conto anche della pressione della partita. Abbiamo fatto bene fino all’ultimo passaggio, non posso essere deluso della squadra che presenterò a Barcellona, contro un avversario fortissimo che gioca in un modo che mi piace e ha tre calciatori incredibili in avanti. Questo è il motivo per cui, in ogni stagione, sono arrivati in semifinale o in finale».
Il pezzo di As che riporta le parole del tecnico spagnolo è questo. E niente, ci sembrava giusto farvi leggere cosa dice e pensa il miglior allenatore del mondo dopo un brutto risultato al culmine di un momento difficile. Capita anche al Manchester City, figuriamoci al Napoli.